In centinaia all’addio di Pino Roveredo. “Le tue pagine a regalarci un perenne ricordo: busserà intrepido a muover le coscienze”
Il messaggio del gemello Rino letto dall’amico fraterno Mario Grasso. Roveredo univa le persone nel nome di una giustizia sociale

TRIESTE Centinaia le persone che oggi, sabato 28 gennaio al cimitero di Sant’Anna, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Pino Roveredo, lo scrittore triestino morto sabato scorso, all’età di 69 anni, dopo una lunga malattia.
Dal teatro alla scrittura, “L’autista della parole”, come Roveredo amava definirsi, era un connettore di persone: di ognuno sapeva cogliere l’essenza, costruendo reti capaci di promuovere valori. In primis, l’amore per gli ultimi.
Così oggi a Sant’Anna, in tanti si sono ritrovati a salutarlo, unendosi al dolore della famiglia e degli amici più cari: una partecipazione trasversale di persone unite dal segno, indelebile, che Pino ha saputo lasciare negli animi.
Fra questi – insieme agli amici fraterni, Gigliola Bagatin e Mario Grasso – diversi esponenti del mondo politico, sociale, culturale. Dal luminare della Cardiologia Gianfranco Sinagra all’ex assessore regionale Gianni Torrenti; il consigliere regionale Francesco Russo, l’assessore comunale Rossi, l’ex vicesindaca Fabiana Martini, la consigliera Laura Famulari.
E ancora, fra gli altri, lo scrittore Paolo Rumiz, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Degano, il regista e drammaturgo Franco Però, l’attrice Sara Alzetta, gli attori Alessandro Mizzi e Stefano Dongetti, l’attore Fulvio Falzarano, i rappresentanti delle cooperative attive nell’ambito sociale.
A celebrare la cerimonia don Paolo Iannacone. A chiudere la lettera di pace inviata dalla Casa circondariale di Gorizia: anche qui Pino Roveredo aveva promosso i suoi indimenticabili corsi di teatro e scrittura.

Riportiamo il messaggio del fratello gemello Rino letto durante la cerimonia dall’amico Mario Grasso:
“Aggrappati nove mesi al ventre di mamma e all’orgoglio di papà uscimmo ad ammirare il mondo.
Scoprire l’amore silenzioso di una madre e un padre, che a stenti ci han donato vita, udito e parola, con il bene profondo e smisurato di una sorella unica!
Ma come i fulmini d’estate, questi anni han preso il volo lasciando, in fondo, il ricordo di un ragazzo e un uomo, che con l’esempio si è donato agli altri, scegliendo testardamente, sempre gli ultimi.
Tutto finito? No!
Lo scrigno dorato brilla ancora della bellezza dei tuoi figli e quelle pagine meravigliose, uscite in fuga dalle tue sapienti dita a regalarci un perenne ricordo, che busserà intrepido a muover le coscienze.
Nessun regalo, nessuna pretesa, volevamo solo essere felici.
A presto gemellone!”
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