In centro a Trieste 100 nuovi portabici sponsorizzati

Operazione finanziata da quattro ignoti (al momento) benefattori Una quarantina installati entro l’arrivo del Giro d’Italia
Lasorte Trieste 11/05/14 - Piscina Bianchi, Nuovo Parcheggio Bici
Lasorte Trieste 11/05/14 - Piscina Bianchi, Nuovo Parcheggio Bici

Una città che si sposta - sempre più - sui pedali. O almeno questo è il desiderio della giunta Cosolini. Che punta forte, anche in un’ottica proprio di promozione dell’uso delle bici, sull’arrivo del Giro d’Italia, in città per la sua tappa finale domenica 1.o giugno. Non a caso nelle scorse settimane è partita l’“operazione portabiciclette”, con la sistemazione di cinque nuove postazioni. Ma l’azione dell’amministrazione è destinata a entrare ancora di più nel vivo nei prossimi giorni, non appena giungerà l’ultimo ok della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici su alcune modifiche di minima alla mappa dei punti nel centro storico dove ne saranno collocate di altre.

Quattro benefattori, dall’identità al momento ignota, hanno infatti risposto all’avviso per le manifestazioni di interesse per acquisto e copertura delle spese di posa (100 euro a stallo, del lavoro si occuperanno i tecnici comunali) di portabici pubblicato dal Comune: grazie al loro intervento, arriveranno così 100 stalli, a copertura di 26 postazioni (con un minimo di tre spazi “di sosta” per ognuna). In particolare, uno dei quattro finanziatori - da indiscrezioni pare si tratti di un imprenditore molto conosciuto - ne ha assicurati più della metà. A fronte della spesa, il Municipio garantisce che le “stazioncine” per due ruote a pedali finanziate saranno griffate con il “marchio” del benefattore che di fatto ne avrà propiziato la collocazione. Portabici sponsorizzati e, inoltre, con occupazione suolo pubblico gratuita. «Abbiamo effettuato i sopralluoghi con i tecnici, ci siamo confrontati con le associazioni e il 16 aprile scorso abbiamo inviato la documentazione con alcune piccole variazioni alla Soprintendenza, da cui attendiamo a breve riscontro», conferma l’assessore alla Pianificazione urbana Elena Marchigiani. «Entro l’approdo del Giro - aggiunge - l’obiettivo è di garantire dieci nuove postazioni con una quarantina di stalli portabici». A seguire, le altre sedici. La distribuzione nel centro andrà a toccare le zone delle Rive (con più “tappe” fra cui la stazione Rogers), di via Cadorna, piazza della Borsa, via del Teatro romano, piazza Verdi, del Canale di Ponterosso, di piazza Sant’Antonio Nuovo, via di Cavana, piazza Hortis, piazza dell’Ospitale, viale XX settembre nei pressi del Teatro Rossetti e ancora di Foro Ulpiano e vicino alla stazione ferroviaria. Il totale dei “bici-park” composti da stalli modello “a P” dovrebbe essere sulla carta di una cinquantina, ma per ora il quadro economico delineatosi grazie ai quattro misteriosi benefattori consente di pianificarne l’insediamento di 26.

Intanto, fa sapere dal canto suo l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto per la fase di propria competenza, si è proceduto all’allestimento di postazioni in cinque posizioni sì più defilate ma comunque rilevanti da un punto di vista del quotidiano passaggio di un gran numero di persone. Qui è stato usato un modello più datato di portabici, considerata anche l’assenza di vincoli di tipo paesaggistico cui prestare attenzione: peraltro, nello specifico, sono manufatti che il Comune aveva in dotazione, conservati nei propri magazzini dal 2007 e “in attesa” di essere utilizzati. «Abbiamo aggiunto agli stalli già presenti in via Locchi, vicino alla sede della circoscrizione - illustra Dapretto -, altri in cinque punti: vicino alle piscina Bianchi e a quella di San Giovanni, al PalaRubini, all’altezza di una delle aree-giochi della pineta di Barcola e infine al giardino di via Orlandini». La dotazione va da un minimo di cinque-sei stalli a un massimo di otto-nove. «È la prima parte di un intervento complessivo - conclude l’assessore ai Lavori pubblici - che ora andremo a completare con le installazioni nel centro storico. E che poi, in ogni caso, vorremmo implementare ulteriormente nelle periferie e nei giardini pubblici».

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