In classe i liceali di quarant’anni fa

Hanno occupato il liceo scientifico; ma lo hanno fatto in modo pacifico senza interrompere le lezioni. Al contrario, lo hanno fatto con un po’ di nostalgia: sono entrati quasi in punta di piedi per tornare adolescenti e sedersi dietro a un banco con in cattedra uno dei loro insegnanti. Perché la scuola si odia quando è un dovere, ma la si ricorda con piacere quando diventa una parentesi lontana. A 40 anni dalla “Cena di matura”, la classe VB del 1976 è tornata sul luogo del delitto per una rimpatriata e per trovarsi ha utilizzato gli stessi strumenti social che usano i ragazzi di oggi: una chat whatsapp. Accompagnati dalla vicaria Marzia Battistutti, gli ex studenti del “Duca degli Abruzzi” hanno visitato la loro aula, il laboratorio di fisica e la palestrina. Complici le vecchie foto raccolte insieme a dei testi in un libretto curato da Fabia Cabrini i ricordi sono piano piano riaffiorati e continueranno a riaffiorare nei prossimi giorni a casa grazie al dvd realizzato da Elisabetta Pontello. A commuovere i compagni arrivati per l’occasione da mezza Italia e gli ex insegnanti Maria Milano, Maria Grazia Sussi, Giorgio Petrin e Dorina De Rocco sono state le righe scritte da Chiara Tunini che, parlando di quegli «anni strampalati, vissuti nel dolore politico degli anni di piombo, della strage di Peteano, della guerra in Vietnam, del golpe in Argentina», ha ricordato che quelli furono anche i tempi «delle prime autarchiche espressioni di autogestione sovrana, delle radio libere e della musica dirompente dei Led Zeppeling, dei Pink Floyd, di Bruce Springsteen, accanto alle parole indimenticabili delle canzoni di Jhon Lennon, Elton John, Battisti, Baglioni, De Gregori e del trasgressivo Guccini». Al termine del pasto al “Sabotino” di via Santa Chiara c’è stato poi spazio anche per una gita di classe al vicino Parco Coronini.
Stefano Bizzi
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