In Croazia il governo si sfalda: se ne va anche il ministro Marić

ZAGABRIA. Dopo le dimissioni del ministro della Pubblica amministrazione Lovro Kuščević dieci giorni fa, il governo croato perde un altro pezzo. Lunedì pomeriggio, il responsabile della Gestione degli immobili di Stato, Goran Marić, ha annunciato la sua uscita dall’esecutivo guidato dal premier Andrej Plenković.
«Mi sono ritrovato a lavorare sotto una pressione incredibile, sono diventato un bersaglio e non sono in grado di accettare una pressione del genere su di me e sulla mia famiglia», ha dichiarato Goran Marić al termine di una conferenza stampa nella cittadina costiera di Novi Vinodolski (40 km a sud di Fiume). Dopo aver firmato quello che ha dichiarato essere il suo «ultimo contratto da ministro» relativo alla concessione di un immobile di Stato, Marić ha presentato le sue «dimissioni irrevocabili», «date le circostanze e l’atmosfera di grave diffamazione mediatica e lo stato di ostruzione al lavoro e all’attività di ministro agli Immobili di Stato».
Da qualche settimana ormai, Goran Marić era effettivamente al centro di uno scandalo mediatico che lo vede accusato di aver acquistato delle proprietà (compreso un appartamento a Zagabria) in un modo poco trasparente prima di diventare ministro nel 2016. In seguito alle rivelazioni della stampa, l’Ufficio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato (Uskok) ha aperto la settimana scorsa un’inchiesta su Marić, chiedendo alla polizia di verificare il coinvolgimento del ministro in alcuni contratti di acquisto e vendita di immobili e di verificare il suo ruolo nella ristrutturazione del monastero di Zagabria, trasformato in un dormitorio per studenti otto anni fa.
Riguardo a queste accuse, Marić si è sempre dichiarato innocente, ma lunedì ha comunque deciso di fare un passo indietro. Una mossa che non ha però sorpreso il premier. In un comunicato, Andrej Plenković ha assicurato di essere stato al corrente delle intenzioni del ministro prima che quest’ultimo le rendesse note durante la conferenza stampa a Novi Vinodolski.
Ma anche se il Primo ministro assicura di avere la situazione sotto controllo e ha fatto sapere che nei prossimi giorni procederà ad un rimpasto più ampio della squadra di governo, per l’opposizione le dimissioni di Marić sono il segnale della grave crisi all’interno dell’esecutivo conservatore. Ecco che il Partito socialdemocratico (SDP) e la piattaforma indipendente Most, entrambi all’opposizione, hanno chiesto allo stesso Plenković di fare un passo indietro e di riportare il paese alle urne. L’uscita di Marić dall’esecutivo - che segue come detto quella di Kuščević, accusato di essersi arricchito con la vendita di alcuni terreni all’epoca in cui era sindaco sull’isola di Brazza - ha invece spinto il movimento progressista e ecologista “Mozemo” a chiedersi «se la Croazia guidata da un governo oppure da un’impresa di transazioni immobiliari». —
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