In Dalmazia licenziati mille operai in un mese

SPALATO. Basti un esempio. Al presidente della Regione spalatina, Ante Sanader, è stato chiesto di proclamare lo stato di calamità naturale per la situazione di crisi venutasi a creare in Dalmazia, che ha visto in un paio di settimane circa mille persone restare senza lavoro. Il caso più eclatante riguarda la spalatina Dalmacijavino, produttrice di bevande alcoliche e analcoliche, 430 occupati, estesi vigneti alle spalle di Drnis, un tempo vanto dell’economia locale, dalmata e croata. Dopo i colloqui avutisi tra il ministro dell’Economia, Radimir Cacic, ed esponenti dei sindacati di categoria, è balzata fuori la cruda realtà: la Dalmacijavino sarà sottoposta a procedimento fallimentare, con il Tribunale commerciale di Spalato a deciderne i destini. Jozo Maric, fiduciario spalatino dell’ Unione dei Sindacati della Croazia, non ha lesinato critiche: «Siamo arrabbiati e delusi nei riguardi di tutti i ministri e deputati parlamentari della Dalmazia – ha detto – hanno giurato che sarebbero stati sensibili verso le difficoltà dei lavoratori e invece rimangono in silenzio di fronte a fallimenti e licenziamenti. Gli occupati non credono più a nessun partito, a nessun politico». Giorni orsono dall’ambasciata cinese a Zagabria era stata diffusa ufficialmente la notizia che un’impresa di questo Paese asiatico è interessata a rilevare la Dalmacijavino e a riavviare la produzione, ferma da diversi mesi. Una fiammella di speranza insomma per le 430 maestranze e le migliaia di cooperanti, anche se resta da vedere quando (e se) l’affare potrà andare in porto. La Dalmacijavino ha esposizioni per più di 100 milioni di euro, mentre i suoi dipendenti non percepiscono lo stipendio da cinque mesi. I curatori fallimentari sono ormai pronti per entrare anche nella sede della Jadrankamen di Pucischie di Brazza (cave di marmo e lavorazione della pietra), che conta 190 dipendenti.
A finire in strada sono state altre 300 persone della Vodoprivreda di Imotski (demanio idrico), azienda che ha debiti per circa 5 milioni di euro e non riesce più a far pronte ai propri obblighi. In totale la contea di Spalato ha 46 mila senza lavoro, con il tasso di disoccupazione che supera abbondantemente il 20 per cento. Aggiungiamo che il ministro del Lavoro e Sistema pensionistico, Mirando Mrsic, ha dichiarato che se entro il prossimo 31 marzo non sarà trovato un accordo con i maggiori creditori della petrolchimica Dioki, sarà avviato l’iter fallimentare. Il ministro ha asserito che vi è qualche speranza per lo stabilimento della Dina (fa parte del gruppo Dioki) a Castelmuschio, nell’isola di Veglia. Qui la produzione è ferma dallo scorso settembre e da allora i 350 dipendenti non hanno visto nemmeno un centesimo.
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