In Fvg la “pet therapy” è in stallo in attesa della nuova legge

Manca anche il regolamento che definisca criteri e procedure per la certificazione dei soggetti abilitati a erogare questo servizio, la formazione degli operatori, le specie di animali ammesse ai programmi ma pure i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti.

TRIESTE La pet therapy, più correttamente definita terapia assistita con gli animali (Taa) e attività assistita con animali (Aaa), in Friuli Venezia Giulia è bloccata dall’assenza di una nuova legge regionale e di un relativo regolamento che definisca criteri e procedure per la certificazione dei soggetti abilitati a erogare questo servizio, la formazione degli operatori, le specie di animali ammesse ai programmi ma pure i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti. A sottolineare l’assenza di questo strumento, consentendo così di avviare progetti di pet therapy a favore degli anziani, dei più piccoli o di persone con disabilità, è stato il gruppo consigliare di Fratelli di Italia nel corso della Prima Commissione. I consiglieri Porro e Cinquepalmi hanno chiesto che il Comune stimoli la Regione a muoversi in questa direzione.

Nel 2012 è stata approvata una legge in materia di terapie e attività assistite con gli animali. A questo scopo era stata nominata una commissione. A supporto di quella legge non è mai stato redatto il dovuto regolamento. Nel 2015 la Conferenza Stato–Regioni approva le “linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali”. Un documento che viene recepito anche dal Fvg ma che impone, a quel punto, una nuova legge regionale e un successivo regolamento. Gran parte dell’attività di pet therapy svolta sul territorio oggi non è regolamentata. Dopo la definizione delle linee guida nazionali, era l’Istituto «ooprofilattico sperimentale delle Venezie a valutare la validità di titoli professionali pregressi, demandando successivamente alle Regioni il compito di analizzare le posizioni.

A testimoniare l’assenza dello strumento idoneo ad avviare progetti strutturati è stato anche Corrado Abatangelo, direttore della struttura complessa di Sanità animale di AsuiTs: «Come Azienda sanitaria avevamo a disposizione degli animali e con personale formato portavamo avanti diversi progetti di Taa o Aaa. Ora è tutto bloccato», testimonia. L’assessore ai Servizi Sociali, Carlo Grilli ha potuto «riscontare gli eccezionali risultati determinati dal rapporto tra le persone con fragilità e gli animali. Dunque – sottolinea – serve certamente uno strumento che consenta di mettere a regime questi progetti». —

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