In golfo quaranta boe per studiare le correnti
Da ieri e per tutta la settimana fino al 27 aprile il Golfo di Trieste sarà teatro di un esperimento organizzato da Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) nell’ambito del progetto europeo Tosca (http://www.tosca-med.eu/). Quaranta boe galleggianti (denominate drifter) che seguono passivamente la corrente superficiale verranno liberate nel Golfo di Trieste dove, per la prima volta, studieranno la circolazione e la dispersione superficiale delle acque marine.
Assieme ai drifter, saranno usati anche radar costieri ad alta frequenza collocati presso Pirano, Barcola ed in località Filtri. I radar sfruttano la riflessione del loro segnale da parte delle onde marine e permettono di misurare la corrente superficiale, completando le informazioni raccolte dai drifter.
«La circolazione del Golfo di Trieste è ancora poco conosciuta», spiega Pierre-Marie Poulain, responsabile del gruppo di remote sensing in Ogs. «Sappiamo che generalmente procede in senso antiorario, con le correnti che entrano da Sud al largo di Pirano ed escono a Ovest di fronte a Grado. Ma ci sono ancora molti aspetti da chiarire, in particolare il comportamento in presenza di vento. L’esperimento della prossima settimana dovrebbe dirci, fra le altre cose, anche il ruolo sulla circolazione locale della Bora».
Alcuni drifter saranno calati in mare nei pressi della boa meteo-marina Mambo – progettata dal gruppo Tecdev di Ogs che registra pressione, temperatura, salinità, ossigeno disciolto, clorofilla, pH e torbidità dell’intera colonna d’acqua – mentre una boa ondametrica misurerà l’altezza delle onde, la loro direzione e frequenza.
Due dei drifter, in particolare, saranno equipaggiati anche con dei sensori che forniranno misure acustiche della corrente lungo tutta la colonna d’acqua. Le suddette misure oceanografiche verranno inoltre affiancate da un modello numerico ad alta risoluzione della circolazione marina superficiale, che tiene conto anche dell’influsso atmosferico sulle variabili che sono proprie del mare.
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