In mostra i 120 anni della Lega Nazionale «Assente il Comune di Trieste»

Un’assenza, quella di una rappresentanza politica del Comune, che ha fatto storcere il naso a qualcuno. L’altra sera, all’inaugurazione della mostra “Lega Nazionale 120. 1891-2011” allestita al Museo della Civiltà istriana fiumana e dalmata di via Torino in occasione dei 120 anni dalla nascita della Lega Nazionale stessa, c’erano come rappresentanti istituzionali - oltre ovviamente ai padroni di casa dell’Irci e ai vertici del sodalizio protagonista dell’evento - il deputato triestino del Fli Roberto Menia, l’assessore Mariella De Francesco per la Provincia, il consigliere del Pdl Piero Tononi su delega dell’assessore Elio De Anna per la Regione.
Per il Comune di Trieste, invece, niente sindaco, nessun esponente della giunta né del Consiglio comunale, bensì - intervenuta in coda ai saluti istituzionali - la direttrice dei Civici musei Maria Masau Dan. «Stigmatizzo il comportamento del Comune - ha attaccato nel post-inaugurazione proprio Tononi -. Fermo restando che il sindaco Cosolini è troppo impegnato a polemizzare con le categorie e con il presidente della Camera di commercio, penso che per l’evento dei 120 anni della Lega Nazionale uno almeno fra dieci assessori, il presidente del Consiglio comunale o la presidente della Commissione cultura del Municipio avrebbe potuto esserci. La Lega Nazionale, per la sua storia, appartiene a tutta la città di Trieste. Invece nessuno di loro si è presentato». L’esponente del centrodestra in Consiglio regionale si dice poi «sicuro che non si sia trattato di un atto di disattenzione verso la Lega Nazionale. Non posso pensare - prosegue Tononi - a rancori da parte della sinistra verso il sodalizio. Auspico sia stato solo un disguido tecnico: il sindaco faccia quindi ammenda».
Critiche all’amministrazione comunale di centrosinistra pure dal versante parlamentare, con il finiano Roberto Menia: «Credo sia stata sciatteria più che una scelta, che apparirebbe incomprensibile...».
Non si scompone invece il presidente della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini: «Non ne faccio una questione - dice -. Il problema probabilmente è che la persona “giusta” sarebbe stata l’assessore alla Cultura che al momento in Comune manca un po’. Nel senso che il sindaco (il quale ha tenuto per sé la delega alla Cultura dopo l’addio alla giunta di Andrea Mariani, ndr) si trova a dover fare questo e quello». «Chiaramente si è trattato di un disguido - conclude Sardos Albertini -, anche perché il Comune ci è sempre stato vicino, anche negli scorsi mesi con l’ex assessore Mariani».
E l’amministrazione comunale? Roberto Cosolini non tarda a chiarire: «Da settimane avevo fissato proprio per venerdì a quell’ora una visita medica. Se avessi finito in tempo avrei raggiunto il museo molto volentieri. La presenza di un alto dirigente dell’Area Cultura, cioè Masau Dan, è quindi da collegare al fatto che l’assessore alla Cultura aveva questo impegno. Va anche detto che sempre a quell’ora era in corso una riunione di maggioranza sull’Imu. In ogni caso, la nostra vicinanza alla Lega Nazionale come all’Irci è continua». Proprio ieri pomeriggio, per sgomberare il campo da ogni possibile ulteriore equivoco, Cosolini ha voluto recarsi a visitare la mostra. Non prima di aver risposto per le rime a Tononi: «Che sia delegato un dirigente o un consigliere a rappresentare un ente non fa nessuna differenza. Esiste a mio avviso invece una profonda differenza fra giunta e Consiglio, sia in Regione sia in Comune: io non delego mai i consiglieri. La presenza del Comune è stata quindi garantita così come quella della Regione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo