In pensione la storica dottoressa: in 65 senza medico alla Ieralla
Più della metà degli anziani ospiti nella casa di riposo privi del curante di base dal 29 novembre. La rabbia dei familiari: «Non ci resta che il Pronto soccorso»

Foto BRUNI 09.03.17 Casa di Riposo Ieralla
TRIESTE Fra qualche giorno più della metà degli ospiti non avrà più il medico di base nonostante la prima segnalazione all’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste risalga a primavera 2018: da allora, lamentano le famiglie coinvolte, tutto è rimasto immobile. Sono 65, su 112, i residenti di Casa Livia Ieralla a Padriciano che dal 29 novembre non saranno più seguiti dalla dottoressa Fiorella Malusà, che andrà in pensione.
Dario Brezovec, parente di un’ospite della struttura, ha avviato una raccolta di firme per cercare di sensibilizzare la politica, ma la sua denuncia va oltre: «Sono stato invitato a fare il cambio del medico lo scorso 29 ottobre, ma il distretto di riferimento mi ha fornito solo i nominativi di due medici, i quali, contattati, non hanno dato la loro disponibilità a recarsi nella casa di riposo per assistere i pazienti. Mia madre ha 94 anni ed è invalida al 100%. Mi chiedo cosa faccia l’AsuiTs per fornire un servizio essenziale a queste persone non autosufficienti, che non possono chiaramente recarsi all’ambulatorio del medico per le purtroppo frequenti necessità. Possibile che l’unica alternativa sia chiamare di volta in volta la guardia medica o intasare il Pronto soccorso?».
La Direzione di Casa Ieralla aveva inviato anche una lettera all’AsuiTs e all’attuale presidente dell’Ordine dei medici Dino Trento, parlando di «un fatto grave che denuncia l’incapacità delle pubbliche amministrazioni a provvedere ai diritti dei cittadini. Come già segnalato in numerose circostanze dalla direzione dell’ente e preso atto che l’AsuiTs non è stata in grado di provvedere a una soluzione per la sostituzione della dottoressa Malusà, che ha oltre 60 iscritti presso la struttura, si esorta la spettabile Direzione a risolvere quanto prima con gli strumenti in essere tra cui, ad esempio, la medicina di gruppo, come accade all’Itis, e l’affidamento secondo il nuovo Accordo integrativo regionale alla medicina di continuità assistenziale».
L’Accordo prevede infatti che possano essere coinvolti i medici di continuità assistenziale, su base volontaria, anche nelle attività di assistenza primaria per alcuni ambiti come ad esempio in cure palliative, strutture intermedie e soprattutto residenze per anziani. L’AsuiTs al momento non commenta mentre Matteo Sabini, direttore di Casa Ieralla, premette a sua volta che «non vogliamo fare polemiche: abbiamo però bisogno di soluzioni. La struttura non ha un controllo diretto sulla questione perché i medici sono di libera scelta, alcuni ospiti hanno infatti altri dottori di riferimento. La dottoressa Malusà veniva tutti i giorni, i parenti mi dicono che i due dottori indicati dal distretto non hanno dato la disponibilità, quindi servono soluzioni alternative».
Già nella primavera del 2018 i vertici della casa di riposo avevano segnalato all’AsuiTs che si sarebbe creata questa situazione. Poi, lo scorso giugno, era stato nuovamente richiesto un supporto all’AsuiTs che, a luglio, aveva informato i vertici dell’intenzione di mettere la Ieralla a bando. «Due settimane fa – spiega Sabini – abbiamo contattato nuovamente la direzione dell’AsuiTs che ancora una volta ci ha confermato la volontà di risolvere il problema. Da giovedì è però calato il silenzio».—
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