In piazza Perugino al via la vendita diretta del pesce fresco

La Cooperativa di Monfalcone subentra nella pescheria I colleghi triestini sulle Rive con le barche più piccole
Di Ugo Salvini
Lasorte Trieste 14 11 05 - Sindacati Porto
Lasorte Trieste 14 11 05 - Sindacati Porto

Appena ne hanno avuto l’opportunità, non hanno avuto esitazioni e si sono insediati nel cuore di Trieste, in piazza del Perugino, proponendo la vendita diretta del loro pescato. Sono i pescatori di Monfalcone, aderenti a una delle poche cooperative regionali che si possono fregiare della qualifica di “storica”, essendo stata costituita, con atto notarile, nel lontano 1932. In realtà, notizie dell’esistenza di un organismo analogo nel territorio risalgono addirittura al 1919, ma i documenti di riferimento sono scarsi.

Ieri sera, nel nuovo punto vendita triestino, hanno organizzato una festosa inaugurazione e, da stamane, cominceranno a pieno ritmo la loro nuova attività. «Va detto - spiega Michele Doz, uno dei responsabili della cooperativa, fratello di quel Guido Doz da tempo molto attivo sulla scena triestina, sempre per quanto riguarda il comparto della pesca - che a Monfalcone operiamo da anni con la vendita diretta. Poi, quando Livio Amato, titolare della pescheria di piazza del Perugino, ha preferito spostarsi sulle Rive, nell’ambito di Eataly - aggiunge - abbiamo subito capito che c’era un’occasione da sfruttare. Siamo così subentrati a lui negli spazi di piazza del Perugino - precisa - per proporre il nostro pescato». Il tutto mentre i pescatori triestini stanno avviando la loro nuova attività di vendita diretta al molo Venezia. «Stiamo superando le ultime difficoltà burocratiche - annuncia Guido Doz, responsabile dell’Associazione generale cooperative italiane (Agci Agrital) per Trieste - e le barche più piccole del nostro gruppo hanno già iniziato la vendita diretta. A breve - continua Guido Doz - anche quelle più grandi potranno aggiungersi e operare nella stessa modalità». I pescatori triestini, dopo aver proclamato, qualche settimana fa, l’avvio della nuova attività di vendita diretta, si erano dovuti fermare perché il Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria aveva posto alcuni paletti, indicando precise disposizioni di legge da osservare, in tema di igiene e organizzazione del lavoro. «Stiamo risolvendo tutto - risponde Guido Doz - anzi, abbiamo già avuto i primi controlli effettuati dalla Capitaneria di porto in molo Venezia, che hanno confermato che stiamo operando nel modo giusto».

In piazza del Perugino i pescatori di Monfalcone intendono muoversi su un doppio binario: «Proporremo il nostro pescato a prezzi molto convenienti - riprende Michele Doz - perché la filiera ovviamente si riduce di molto quando sono gli stessi pescatori a mettere sui banchi il prodotto del lavoro della notte. Ma agiremo anche come tutte le altre pescherie - prosegue - perché ciò che non si trova nelle acque del golfo deve essere comunque proposto alla clientela, alla quale ci proporremo anche come un tradizionale punto vendita del pesce».

La cooperativa di Monfalcone conta su una ventina di addetti, quelli che escono sulle barche: «Adesso che abbiamo aperto questa nuova attività - sottolinea Michele Doz - abbiamo provveduto ad assumere alcuni dipendenti per far fronte a quelle che saranno le esigenze del punto vendita di piazza del Perugino». Il mercato del pesce fresco a Trieste sta dunque vivendo una fase di profonda trasformazione: accanto alle pescherie tradizionali, che si riforniscono al mattino presto al mercato all’ingrosso, cominciano ad affacciarsi i punti vendita gestiti direttamente da coloro che, durante la notte, escono in barca. «Siamo favorevoli a tutto ciò che comporta un vantaggio per i consumatori - osserva Angelo D’Adamo, responsabile locale della Federconsumatori - soprattutto se migliora la qualità del prodotto venduto e cala il prezzo al dettaglio. È però altrettanto importante - aggiunge - che tutto questo non porti a una destrutturazione selvaggia delle regole di mercato, magari con una minore attenzione prestata alle tematiche della fiscalità e all’osservanza della disciplina che regolamenta la materia».

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