In Slovenia salta la neo ministra alla Sanità, travolta dallo scandalo

Trop Skaza si dimette per le consulenze sospette e il conflitto d’interesse del marito: «A farmi fuori sono state le lobby»

Sembrava che la primavera, una primavera più tranquilla di quelle degli anni passati, fosse finalmente arrivata. Previsioni sul Pil più ottimistiche del previsto, non più declino ma “solo” crescita zero nel 2014, bene la produzione industriale a gennaio, persino l’annuncio di un prossimo grande ritorno sui mercati con il tentativo di piazzare un “super Bot” denominato in euro, un segnale di fiducia. Ma per la Slovenia gli incidenti di percorso, seppur messi in conto, non mancano.

Ultimo della serie, le dimissioni della ministra della Salute, Alenka Trop Skaza, rimasta in carica solo un mese. Dimissioni – le terze più rapide della storia del Paese - consegnate nelle mani del premier Bratusek lunedì sera e confermate ieri dalla stessa Skaza, che ha parlato di una decisione determinata da «accuse infondate, disinformazione e pressioni» sulla sua persona e sulla sua famiglia. Trop Skaza, va detto, che non è sospettata di reati, ma è stata affossata da comportamenti forse non troppo trasparenti e dal dubbio di conflitto d’interessi. Troppe le nubi che si sono addensate nel giro di pochissime settimane, in primis per colpa dall’affaire Klima Ptuj, controllata dal marito di Trop Skaza, sul curriculum una nutrita serie di lavori nel settore sanitario sloveno. L’azienda aveva partecipato pure alla gara d’appalto per equipaggiare il nuovo pronto soccorso del nosocomio di Novo Mesto, presentando l’offerta più bassa. La vittoria era stata tuttavia annullata per ragioni procedurali, dopo che i media sloveni avevano criticato i rapporti tra Trop Skaza e l’azienda.

Ma i “rumors” negativi non si sono limitati agli affari del compagno di vita dell’ex ministra. Lunedì, proprio nel giorno in cui sono state presentate le dimissioni, la tv pubblica di Lubiana aveva affondato un duro colpo su Trop Skaza, ricordando che la ministra aveva ricevuto tra il 2010 e il 2013 «controversi pagamenti», così li ha definiti sempre ieri l’agenzia slovena “Sta”, da parte di colossi farmaceutici. Per la precisione, la ministra avrebbe incassato da GlaxoSmithKline, Msd e Pfizer circa 16mila euro per la stesura di articoli, rapporti e per una serie di conferenze. Nessun problema, ha rincarato RTV Slovenija, se Trop Skaza non fosse stata al tempo il numero uno della Società per la lotta alle malattie infettive, che si occupa della promozione dei vaccini.

Tutte menzogne, ha replicato, assicurando di aver lavorato bene al ministero nel mese del suo incarico. La vera ragione dell’abbandono del posto di comando? L’aver pestato i piedi a tanti con forti interessi nella sanità nazionale, che si sarebbero poi vendicati avviando la macchina del fango, soprattutto a causa del suo impegno per la riforma del sistema sanitario e per l’«abolizione della polizza sanitaria supplementare», orientamento che avrebbe notevolmente irritato lobby e compagnie di assicurazione slovene, il suggerimento dell’ormai ex ministra. Ministra che dovrà essere ora sostituita. «Mi prenderò una settimana per pensarci», ha specificato la premier Bratusek, dopo aver difeso l’operato di Trop Skaza. In pole position per occupare il posto vacante, l’ex ministro Dorjan Marusic, ma anche Danijel Besic Loredan, chirurgo di fama. E soprattutto acerrimo nemico della corruzione nella sanità. E la sua “Iniciativa zdravnikov”, piattaforma civica pensata per riformare il settore sanitario, potrebbe essere il prossimo programma del potenziale futuro neoministro.

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