«In tempi brevi si tornerà a volare al Duca d’Aosta»

Ariano Medeot dopo la firma della convenzione: «Il lavoro che ci aspetta è immenso. Pista da rimettere in sesto»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Anniversario 4°Stormo
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«Quando si tornerà a volare all’aeroporto Duca d’Aosta? In tempi brevissimi. Entro l’anno? Certamente, su questo non ci sono dubbi. Anzi, ci saranno positive novità sin dalle prossime settimane».

Ariano Medeot, the day after. Il presidente della società consortile, il giorno dopo la storica firma della convenzione che “cede” a Gorizia la gestione del Duca d’Aosta, è il ritratto della felicità. È consapevole, però, che il lavoro da fare è enorme. E non è proprio il caso di mettersi a dormire sugli allori.

«Sono soddisfatto. È un risultato importante. Qualcuno dirà che ci abbiamo messo troppo tempo ma la consortile, che esiste da qualche anno, ha messo in moto un processo che era fermo da... 70 anni. Ho trovato grande disponibilità nei vertici romani dell’Enac. Prossimamente, verrà effettuato un sopralluogo congiunto al Duca d’Aosta con l’Enac di Venezia. L’obiettivo? Fare il punto sullo stato di fatto dell’aeroporto, indispensabile per attivare le polizze assicurative, l’organigramma per il sistema anti-incendio e altri interventi che ci permetteranno di far ripartire la struttura e di cominciare a lavorarci. Dopo quel sopralluogo presenteremo l’organigramma con il responsabile tecnico operativo e la squadra anti-incendio: elementi indispensabili per tornare a volare».

Ariano Medeot ribadisce che la Pipistrel è in cima ai pensieri della consortile. «Assieme al presidente della Camera di commercio Madriz abbiamo già messo i ferri in acqua con Enac Roma per la realizzazione del raccordo verso la pista di atterraggio: una realizzazione chiesta a gran voce dall’azienda slovena. Vogliamo essere operativi quanto prima».

Medeot si dice anche molto soddisfatto per il fatto che alla “cerimonia” della firma abbiano voluto partecipare il sindaco Romoli e il presidente dell’ente camerale Madriz. «La loro partecipazione ha dimostrato all’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) il grande interesse del territorio per lo sviluppo dello scalo aeroportuale».

Ma la consortile ha una “dote”? Il cda, supportato dall’assemblea dei soci, ha chiesto e ottenuto i primi fondi per lo start up: si tratta di 100mila euro. «Ma abbiamo già inoltrato, a suo tempo, richiesta di contributi per un milione e mezzo di euro che ci permetteranno di rimettere in sesto le palazzine poste all’ingresso del “Duca d’Aosta”».

L’unica insidia potrebbe essere il confronto che si dovrà aprire con la Soprintendenza ai beni artistici e architettonici ma dalle parole di Medeot trapela ottimismo. Poi, c’è la pista. «Ha un’incongruenza (cioé un avallamento) a circa a tre quarti del suo tracciato. Andrà colmata, livellata. Inoltre, procederemo con un intervento straordinario di cura del verde visto che ci sono alberi di alto fusto che possono costituire un pericolo per i velivoli. Il lavoro che ci aspetta è immenso: saranno interventi pluriennali», conclude Ariano Medeot.

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