In tutto l’Isontino ci sono 744 richiedenti asilo

Numeri in costante aumento. L’accoglienza è esclusivamente sulle spalle di Gradisca e Gorizia. Nel Monfalconese solo 15 profughi, ospitati a San Canzian
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 11.07.2014 Consiglio Comunale Punto Nascita Serracchiani Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.07.2014 Consiglio Comunale Punto Nascita Serracchiani Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Chi tutto, chi niente. Settecentoquarantaquattro richiedenti-asilo in provincia di Gorizia: 729 ospitati nella Destra Isonzo, i restanti 15 nel Monfalconese.

Lo sbilancio o squilibrio che dir si voglia in tema di accoglienza fra area del Goriziano e del Monfalconese emerge chiaramente dalla lettura (non demagogica ma concreta) delle statistiche ufficiali. L’apporto che offre la Sinistra Isonzo è limitato a San Canzian d’Isonzo con 15 immigrati a cui viene offerta accoglienza e ospitalità. Per il resto, niente.

I dati, ufficiali, sono aggiornati al 7 novembre scorso. Nel frattempo c’è stato l’arrivo di un centinaio di persone a Gorizia compensato dal trasferimento di un quantitativo equivalente di persone a Bresso in Lombardia: significa che i numeri sono attualissimi.

Nella Destra Isonzo, continua a recitare la parte del leone Gradisca d’Isonzo: al Cara sono sistemati 400 profughi. I restanti sono così distribuiti: 90 vengono ospitati al Nazareno (centro che ha visto ridurre la sua capienza dai 150 posti di qualche mese fa); 39 hanno un posto-letto al dormitorio Faidutti di Piazzutta; uno è ospite di un privato. Poi ci sono i 18 immigrati che “risiedono” nell’ex caserma dei carabinieri di Gabria, a Savogna d’Isonzo; i 16 “di stanza” a Romans d’Isonzo e i 15 che hanno un tetto fra Cormòns e Brazzano grazie alla collaborazione dei privati.

Dati che fanno ripetere al sindaco Ettore Romoli sempre la medesima riflessione: medesima perché le cose non sono cambiate nonostante l’impegno dell’assessore regionale Torrenti di “redistribuire” i richiedenti asilo in maniera più equilibrata e omogenea in tutto l’Isontino.

«Solo per rimanere al territorio provinciale - osserva il primo cittadino goriziano - la futura Uti Alto Isonzo accoglie oggi oltre 700 richiedenti asilo, contro gli appena 15 del Monfalconese, concentrati a San Canzian, unico Comune di quell’area a dare la propria disponibilità all'accoglienza: all’assessore Torrenti tornerò a chiedere che vengano trovate nuove soluzioni al di fuori della città, in maniera tale che la tanto sbandierata accoglienza diffusa non resti soltanto un progetto sulla carta».

Secondo il sindaco Romoli il problema è più generale, ovvero «i capoluoghi del Fvg si stanno facendo carico del problema degli immigrati, mentre da parte di molti altri municipi non c’è altrettanta disponibilità. E così il piano Torrenti di redistribuzione delle quote (la famosa “accoglienza diffusa”) tra tutti i Comuni rimane clamorosamente fermo al palo».

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