In una soffitta di Cormons una colonia-record di 700 pipistrelli

Circa 600-700 esemplari dimorano in estate nella soffitta dello stabile di un agriturismo. Arrivano a maggio e iniziano l’attività di riproduzione che a giugno arriva al culmine. Dopo lo svezzamento dei piccoli, ripartono. Una storia che ha oltre 250 anni
CORMONS
In un agriturismo di Cormons, ”Al Poc da Subide”, vive la più grande colonia di pipistrelli nota in Italia. Tra 600-700 esemplari di Rinolofo maggiore, Rinolofo minore e Vespertilio smarginato hanno trovato stabile dimora in una soffitta di uno stabile. Gruppi di pipistrelli arrivano a maggio e iniziano l’attività di riproduzione che a giugno arriva al culmine. Dopo lo svezzamento dei piccoli, i pipistrelli a settembre lasciano la soffitta e raggiungono ignote località per svernare.


Da quando esiste questa colonia? «Ricordo che è sempre esistita fin da quando ero bambina», dice Marisa Cucit, che gestisce assieme al marito Pino l’agriturismo, che si trova incastonato tra vigneti e boschi a due passi dalla chiesetta della Subida. «I pipistrelli escono all’imbrunire e si dirigono verso il bosco - dice la Cucit - e fanno ritorno di prima mattina. Disturbo? Nessuno, anzi ci aiutano a eliminare le zanzare e gli altri insetti dannosi».


Durante l’inverno, quando i pipistrelli svernano in altri luoghi, la soffitta viene ripulita del guano prodotto dagli animali. Si tratta di qualcosa come 50 chilogrammi di deiezioni che abbondantemente diluite con terriccio diventano un fertilizzante che l’agriturismo utilizza per le piante ornamentali e anche in agricoltura.


La colonia che vive a Cormons è formata da tre specie di pipistrelli, il Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il Rinofolo minore (Rhinolphus hipposideros) e il Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus). Il gruppo più numeroso, ultimo a costituirsi, è il Vespertilio: circa 300-400 unità contro le 200 del Rinolofo maggiore, una quarantina appartengono ai Rinofolo minore. Sono tutte specie protette e in pericolo di estinzione. Ed è per questo che l’originale nursery viene studiata e monitorata dalle università di Pavia e Bologna in collaborazione con il Museo friulano di storia naturale di Udine. «Quest’anno alcuni studiosi hanno prelevato le deiezioni - sottolinea la Cucit - per studiare il dna dei pipistrelli».


Ma c’è anche chi, come alcune aziende che producono prodotti biologici, ha proposto ai titolari dell’agriturismo di acquistare un po’ di pipistrelli da utilizzare per combattere gli insetti dannosi. Richiesta respinta. «Come facciamo a venderli - dice la signora Cucit - . I pipistrelli sono nostri fino a un certo punto. E poi sono sempre vissuti qui, prima ancora che nascesse l’agriturismo, fanno parte della storia di questa casa, della nostra famiglia».


Una storia che ha oltre 250 anni. ll casolare, oggi ristrutturato con pietre a vista e due bei poggioli in legno, risale al 1756 e fu sempre abitato dai Cucit, che da contadini coltivarono per molti decenni i terreni di proprietà della parrocchia. Oggi l’attività agricola prosegue, ma il rustico è stato trasformato in agriturismo frequentato da turisti che giungono da Austria, Germania e Cechia. «Ma ci sono anche tanti italiani», aggiunge Marisa Cucit, mentre due ospiti in accappatoio si recano nell vicina piscina passando sotto l’ampia finestra della soffitta dove dormono quietamente i pipistrelli. «Abbiamo sempre cercato di non dare troppa pubblicità anche per non disturbare gli animali - afferma la signora - ma uno dei nostri obiettivi è di piazzare sulla soffitta una telecamera per permettere ai turisti di poter osservare in video i pipistrelli».


RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:animali

Riproduzione riservata © Il Piccolo