In Val Rosandra sui binari dimenticati

SAN DORLIGO DELLA VALLE. L’interesse di scoprire e conoscere il nostro passato, specialmente per quanto riguarda la storia locale, è sempre più forte, ma non sempre è possibile trovare una risposta adeguata alle nostre curiosità. Questo vale, ad esempio, per la storia della ferrovia della Val Rosandra, una linea soppressa nel 1958 che ormai pochi ricordano. Spesso ci si affida a leggende metropolitane o a ricordi talmente sbiaditi dal tempo da alterarne la realtà. Ora, grazie a un’interessante iniziativa, sarà possibilie ripercorre la storia di questa ex linea ferroviaria, oggi riqualificata e utilizzata come pista ciclopedonale Giordano Cottur.
Domani, infatti, si svolgerà anche a Trieste la IX Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, che riguarderà, per l’appunto, il tracciato della ex Trieste-Erpelle, meglio nota come la ferrovia della Val Rosandra. Un evento che si ripete a Trieste per la seconda volta, in seguito all’enorme successo riscosso dall’edizione scorsa, e che prevede un’escursione sul vecchio tracciato con spiegazione dal vivo. La singolare iniziativa sarà curata dall’associazione FerStoria e da Mittelnet Agenzia Viaggi e propone come guida d’eccezione Roberto Carollo, ingegnere ferroviario e co-autore, con Roberto Carmeli, di un libro dedicato proprio a questa strada ferrata, edito un anno fa. «Si tratta della nona Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate - spiegano da Mittelnet Viaggi - nata con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilizzo di questi tracciati per scopi turistici».
Sarà dunque un’occasione unica per i tanti fruitori della più popolare pista ciclopedonale di Trieste per ritrovare, tappa dopo tappa, la storia che si cela dietro questo percorso, grazie al libro di Carollo e Carmeli. «L’idea di questo nuovo volume - spiega Carollo - nasce dal fatto che Carmeli aveva già dato alle stampe una prima edizione sull’argomento quasi vent’anni fa, che oggi però risulta introvabile. Un tema caro non solo a chi è appassionato di storia delle ferrovie, ma anche a chi vuole approfondire le vicende locali».
Con l’inaugurazione della nuova pista Cottur è rinata la curiosità per questa ferrovia dismessa, dopo decenni di abbandono ed incuria. «Costruita nel 1887 quale alternativa all’unica linea privata presente sul territorio per spezzarne il monopolio - spiega ancora Carollo -, perse dopo soli diciannove anni la sua funzione primaria a causa della realizzazione di una nuova arteria più moderna. Fu quindi destinata al solo servizio locale verso l’Istria e Pola e, dopo il 1918, con l’arrivo dell’Italia e con la gestione delle F.S., questo suo ruolo venne riconfermato. A seguito della ridisegnazione dei confini dopo la Seconda guerra mondiale, spezzata da un confine tra entità nazionali allora ostili, divenne in poco tempo un “ramo secco” e fu soppressa il 31 dicembre 1958, dopo soli 71 anni di vita. Smantellata nel 1966 e abbandonata per oltre 35 anni, è stata trasformata in pista ciclo-pedonale appena nel 2010.
L’appuntamento è fissato alle 15 al ristorante Mario a Draga Sant’Elia e la passeggiata si allungherà fino a San Giuseppe della Chiusa. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti; per chi è sprovvisto di un mezzo proprio è disponibile un servizio navetta, previa prenotazione, contattando l’agenzia viaggi Mittelnet allo 0409896112 oppure il 3934552120 entro oggi.
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