In viaggio con la Storia sul treno dell’imperatore

Nel centenario della Grande Guerra sette giorni a bordo delle carrozze luxury per ripercorrere il tragitto di Franz Ferdinand da Vienna alla fatale Sarajevo
Di Stefano Giantin

BELGRADO. Per rivivere l’atmosfera di cent’anni fa bisogna aprire il borsellino, un borsellino capiente ma neppure troppo, tenuto conto del fascino del viaggio. Per salire sulla macchina del tempo, anche se è solo una copia dell’originale, servono infatti poco meno di duemila euro, il necessario per permettersi un viaggio di una settimana, pernottamento, cibi di classe e un tuffo nelle nebbie del passato. Non è tanto, ripetono gli organizzatori dell’iniziativa, perché «vi faremo assaporare i tempi andati», l’atmosfera di un’Europa inconsapevole sull’orlo della catastrofe della Grande Guerra.

Un’atmosfera rievocata dal “Majestic Imperator”, «magnifico treno ispirato al design di quello della corte asburgica», il K.u.K Hofzug di Francesco Giuseppe, come illustra il sito ufficiale dell’azienda austriaca proprietaria del convoglio, la Majestic Train de Luxe GmbH. Un treno d’altri tempi che presto percorrerà la linea Vienna-Wiener Neustadt-Graz, per poi raggiungere Zagabria e innestarsi sulla ferrovia che porta a Sarajevo, la città fatidica per Franz Ferdinand, assassinato per mano di Gavrilo Princip il 28 giugno 1914. E proprio il 28 giugno, ma del 2014, il Majestic completerà il suo viaggio nella capitale bosniaca, ha annunciato il “Luxury Train Club” (Ltc), agenzia specializzata nell’organizzazione di vacanze superlusso che ha noleggiato il treno e da anni ne pianifica i trasferimenti in diverse parti dell’Europa centro-orientale.

«Saliti sul treno, sarete avvolti dalla sontuosa eleganza» delle carrozze, promette la Ltc. Carrozze che negli interni ricalcano quelle dell’antico convoglio di Franz Joseph. Un’idea trasformata in realtà nel giro di un decennio, dal 1991 al 1998, anno in cui il convoglio fu inaugurato da Maria Christina Habsburg-Lothringen, la più giovane discendente di Franz Joseph I, grazie all’impegno personale di Gottfried Rieck, ex fuochista e poi ingegnere delle ferrovie austriache, diventato imprenditore di successo. Un treno, sei carrozze in tutto, composto dal “vagone dell’ambasciatore”, carrozza ristorante con annesso pianobar che può ospitare fino a 36 persone, servite da camerieri dalle rosse divise e guanti bianchi, osservate dall’alto dall’aquila bicipite.

Il “Salone Elisabetta”, dedicato a Sissi «l’imperatrice viaggiatrice», con 24 tavoli da pranzo, colore dominante il blu, quello da lei più amato, che ricalca il vagone originale, ancora oggi visitabile nel Museo della Tecnica di Vienna.

Ma a disposizione ci sarà anche il “Salon 1”, replica del vagone-sala di ricevimento del Kaiser, il primo a essere ricostruito nei minimi dettagli a Praga una ventina d’anni fa, nei cantieri Ringhoffer-Smichow, «gli stessi che fabbricarono il treno imperiale nel 1891». Poi, il vagone Excelsior, che «permette una visione a 360 gradi» dei panorami attraversati dal treno, oltre a offrire gli spazi adeguati per i balli organizzati sul convoglio, naturalmente accompagnati dai valzer viennesi. E i ballerini, dettaglio non da poco, potranno specchiarsi, durante le danze inframmezzate dalla cadenza ritmica del treno in corsa, nello specchio originale un tempo appeso nella carrozza dell’imperatrice Sissi. Carrozze, trainate a seconda delle tratte da locomotori diesel e da una locomotiva a vapore, che trasporteranno i ricconi d’Europa e gli appassionati di storia a Sarajevo, «nel luogo storico del fatale assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando», spiegano gli annunci della Luxury Train Club. Sarajevo dove i viaggiatori potranno anche assistere a un concerto privato della Sarajevska filharmonija, poi una tappa a Mostar e il ritorno in aereo a Vienna il 30 giugno.

«La Prima guerra mondiale - ha giustamente affermato Simon Pielow di Ltc - fa ancora oggi pesare le sue conseguenze, cento anni dopo». E il viaggio della replica del treno imperiale da Vienna a Sarajevo, un viaggio anche metaforico, «è un’esperienza ferroviaria incomparabile», attraverso quella parte d’Europa dove tutto è iniziato, un secolo fa.

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