Inaugurato il maxi ponte di Sabbioncello: Ragusa (Dubrovnik) è più vicina

Ragusa più vicina all’Italia grazie all’opera costruita dalla China Corporation: permette di bypassare la bosniaca Neum

Andrea Marsanich

RAGUSA È stata festa grande, indimenticabile, lungo tutta la giornata di ieri, con migliaia di persone che si sono date appuntamento nella penisola di Sabbioncello, in Dalmazia, per celebrare l’inaugurazione di un ponte che costituisce la più grande opera infrastrutturale degli ultimi anni in Croazia e la maggiore finanziata in questo Paese da Bruxelles. Con l’area illuminata a giorno e cinta da più di mille imbarcazioni di ogni genere, il mega ponte è stato ufficialmente inaugurato alle 22 di ieri sera, alla presenza delle massime cariche dello Stato croato, di un’alta rappresentanza dell’Ue, guidata dalla vicepresidente per la democrazia e la demografia, la ragusea Dubravka Šuica e da altri numerosi convitati.

Per dare spettacolarità all’evento, il ponte è stato attraversato sia da Rimac Nevera, la più potente auto elettrica al mondo, costruita nell’azienda croata Rimac Automobili, sia dall’auto da corsa guidata dal campione automobilistico raguseo Niko Pulic. C’è stato anche il videomessaggio del premier cinese Li Keqiang. Il gigante dalmata, come viene definito il ponte di Sabbioncello, progettato dall’architetto sloveno Marjan Pipenbaher, è lungo 2.404 metri e contiene 65.727 tonnellate di acciaio e 70 mila metri cubi di calcestruzzo. Per la sua costruzione, affidata all’impresa cinese China Road And Bridge Corporation, ci sono voluti 1.277 giorni.

Le sue strade d’accesso si snodano lungo 32 chilometri e mezzo, di cui 25 sono stati inaugurati ieri sera. Vanno portati a termine altri 7 chilometri, compresi fra Prapratno e la tangenziale di Stagno (Ston in croato), che la greca Avax consegnerà chiavi in mano entro la fine di quest’anno. L’austriaca Strabag, chiamata a realizzare circa 10 chilometri e mezzo di strade, gallerie, viadotti, sottopassaggi e svincoli, ha annunciato che i suoi cantieri chiuderanno il mese prossimo. Largo 21 metri, alto 98 nel punto più alto, dotato di quattro corsie posizionate a circa 50 metri sul livello del mare, il ponte è di quelli strallati a campata multipla, composto da 13 sezioni di cui la più lunga misura fino a 285 metri.

Si tratta insomma di un ponte “sospeso”, con l’impalcato retto da stralli o cavi, fissati ai piloni di sostegno. Tutta quanto l’infrastruttura, che unirà dopo tre secoli il Raguseo e il resto della Croazia, bypassando la striscia bosniaco – erzegovese di Neum (unico sbocco al mare della Bosnia), è venuta a costare 527 milioni di euro. L’Unione europea, senza la quale il progetto non sarebbe mai stato concretizzato, ha erogato a fondo perduto 357 milioni.

Dunque, il ponte permetterà di scavalcare questo corridoio, evitando attese ai valichi di confine. Sarajevo, capitale della Bosnia ed Erzegovina, non ha mai guardato con simpatia alla gigantesca struttura, sostenendo che avrebbe bloccato il suo accesso al mare aperto. Il canale di navigazione sotto il ponte, concordato con un gruppo di esperti bosniaci, è largo 200 metri e alto 55.

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