Incarico a scavalco per l’arcivescovo Redaelli

L’arcivescovo Carlo Maria Roberto Redaelli sarà un po’ meno presente a Gorizia nelle prossime settimane. È stato, infatti, nominato da Papa Francesco “amministratore apostolico” della Diocesi di Acqui. Una funzione che porterà avanti - parallelamente a quella di vescovo qui in città - almeno sino al mese di marzo, in attesa che il nuovo presule venga insediato.
A darne notizia “Voce Isontina” sul suo sito web. Il settimanale diocesano pubblica, infatti, una sorta di lettera ai fedeli che Redaelli ha voluto indirizzare ai goriziani per spiegare la novità.
«Il 25 gennaio di due anni fa - scrive l’arcivescovo - Papa Francesco mi ha nominato “visitatore apostolico” della Diocesi di Acqui in Piemonte, che si trovava in difficoltà per questioni di carattere economico, dovute a una serie di cause. Di solito, l’incarico di visitatore apostolico ha una durata limitata e consiste nel prendere visione della situazione per poi riferire un proprio parere documentato alla Santa Sede affinché il Santo Padre prenda i provvedimenti opportuni».
«Nel mio caso, invece, la nomina di Papa Francesco mi incaricava anche di intervenire a sanare i problemi evidenziati assegnandomi delle facoltà speciali in materia economica e patrimoniale. L’impegno richiestomi ha comportato inizialmente la mia presenza nella Diocesi piemontese ogni settimana e, in seguito, all’incirca ogni 15 giorni».
Questo riguardava il passato. Sino alla svolta che si è concretizzata venerdì scorso quando Papa Francesco ha accolto le dimissioni del vescovo di quella Diocesi per raggiunti limiti di età e nominato il nuovo vescovo nella persona di monsignor Luigi Testore, finora parroco a Milano, «e nel contempo - spiega Carlo Maria Redaelli - mi ha chiesto di continuare il mio impegno, nominandomi amministratore apostolico della Diocesi di Acqui. Tale incarico consiste nel garantire la conduzione complessiva (non solo quindi in campo economico) di quella Diocesi nelle prossime settimane in attesa dell’ingresso del nuovo vescovo».
Quali le conseguenze per la Chiesa nella nostra città? «Ciò comporterà qualche limitazione nella mia presenza a Gorizia - spiega l’arcivescovo -. Ringrazio i miei collaboratori per la disponibilità ad aiutarmi in modo ancora più intenso in questo periodo e i fedeli della nostra Arcidiocesi per la pazienza nei confronti di questo mio impegno. Chiedo a tutti una preghiera per il nuovo vescovo della Diocesi sorella di Acqui e per quella Chiesa, affinché possa riprendere con serenità e coraggio il proprio cammino a servizio del Regno di Dio».
Monsignor Luigi Testore, il vescovo designato ad Acqui, entrerà in quella Diocesi nel prossimo mese di marzo. Viene descritto come «un uomo di grande esperienza», voluto da Papa Francesco come Pastore di Acqui, una delle più antiche del Piemonte. Una Diocesi che si estende fino alla provincia di Savona e che conta una popolazione di 144mila abitanti e 115 parrocchie.
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