Incendio divora un fienile a Pieris
Catena di montaggio tra getti d’acqua e lo svuotamento del magazzino. Tre anni fa un altro rogo

Bonaventura Monfalcone-15.06.2017 Incendio-Fienile-Via delle Vigne-Pieris-foto di Katia Bonaventura
SAN CANZIAN D’ISONZO. Fiamme all’azienda della famiglia Cosolo, in via delle Vigne, a Pieris di San Canzian d’Isonzo. È il secondo incendio nel giro di tre anni. Tutto è scaturito ieri di primo mattino, all’interno di un ampio deposito aggredendo con rapidità un consistente quantitativo di fieno ordinatamente accatastato fino ad occupare l’intero spazio della struttura. L’evento ha riportato al passato. Un maledetto “de ja vù”, quando, proprio nel mese di giugno, nel 2014, un violento rogo aveva colpito l’attività. Poco prima delle 8, ieri, era già devastazione. Il fuoco ha avuto la meglio facendosi largo tra il fieno, complice anche la calura della giornata. Dense nuvole di fumo biancastro si sono espanse ammorbando l’area circostante. La zona del deposito, piuttosto vasta e recintata, affacciata su via delle Vigne, è rimasta per lungo tempo ostaggio delle fiamme. Odore acre e quelle nubi che a tratti, specie alle prime battute degli interventi, stagliavano uno scenario singolare, una sorta di coltre intensa di nebbia. Sul posto si è articolata la mobilitazione. I vigili del fuoco sono giunti con quattro automezzi, due autobotti della capacità di 10mila litri di acqua, la prima partenza e l’autoscala. Tre squadre al lavoro, per almeno una dozzina di uomini impegnati a fronteggiare l’incendio a colpi di potenti getti d’acqua, senza soluzione di continuità. Non c’era tempo da perdere, solo volumi di acqua a ripetizione. È intervenuta anche la Protezione civile comunale di San Canzian d’Isonzo. A lottare contro le fiamme che s’impadronivano degli imballaggi di fieno s’è messo all’opera lo stesso proprietario, aiutato da parenti e amici. Una catena di montaggio febbrile, tra le pompe in azione e l’opera di svuotamento del deposito, recuperando ammassi di erba secca ancora fumanti. Un lavoro di squadra generale, non senza calibrare gli interventi per evitare che il fuoco si potesse alimentare ulteriormente, “rintuzzato” da apporti d’ossigeno. In tarda mattinata la situazione era ancora un fronte aperto, una trincea di fuoco e fumo da continuare a contrastare. Con gli escavatori a prelevare fieno dal magazzino, depositato all’esterno e poi smassato. Mentre gli idranti “sparavano” i potenti flussi d’acqua, altri vigili del fuoco, sospesi sulla plancia dell’autoscala aprivano varchi abbattendo con i picconi le vetrate alte della struttura. E ancora acqua, a tamburo battente. Maratona all’insegna dell’emergenza, tra l’evidente sconforto dei proprietari che però non senza determinazione procedevano ad oltranza nell’avere ragione sul rogo tendando di risparmiare il risparmiabile. Un tour de force accanito e prolungato, tanto da riuscire, così almeno incrociavano le dita gli stessi vigili del fuoco, a circoscrivere le fiamme mettendo in sicurezza una parte del deposito di fieno. La necessità era comunque quella di sgomberare il magazzino, per poi procedere con la bonifica. Al vaglio restano le cause dell’evento. Stando ad una prima ipotesi, potrebbe trattarsi di un fenomeno di autocombustione. Un fatto è certo: un sola giornata di mobilitazione non è bastata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video