Incidente sul lavoro al Fabiani Prende corpo l’ipotesi malore

È un cinquantaseienne di Rovigo: ricoverato a Cattinara, risulta stazionario Non sarebbe caduto da un’impalcatura ma si sarebbe accasciato a terra
Bumbaca Gorizia 03_11_2020 incidente sul lavoro istituto d'arte Fabiani operaio caduto da impalcatura © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03_11_2020 incidente sul lavoro istituto d'arte Fabiani operaio caduto da impalcatura © Foto Pierluigi Bumbaca

Francesco Fain

Ventiquattr’ore dopo, prende corpo e sopravvento l’ipotesi di un malore improvviso. L’operaio, cinquantaseienne, dipendente della ditta “Reale Mario srl” di Rovigo, si sarebbe accasciato a terra a causa di un mancamento e avrebbe battuto la testa. Non sarebbe caduto da un’impalcatura, come emerso nei minuti immediatamente successivi all’intervento dei sanitari del San Giovanni di Dio, dei vigili del fuoco e di due pattuglie delle squadre volanti della Polizia. Le sue condizioni (fonte della Polizia di Stato) risultano stazionarie nella loro gravità. «Ma non sarebbe in pericolo di vita», fa sapere il titolare della ditta. «È un operaio esperto, di Rovigo, che lavora da almeno vent’anni con noi», aggiunge.

Dopo essere stato soccorso dal personale del Pronto soccorso di Gorizia, l’uomo era stato ricoverato, l’altra sera, in codice rosso all’ospedale di Cattinara a Trieste a causa di quello che appariva come un forte trauma cranico. La prognosi resta riservata. L’incidente sul lavoro o il malore si è verificato martedì, poco prima delle 18, nel cantiere dell’Istituto d’arte “Max Fabiani” di piazza Medaglie d’Oro dove si stanno effettuando gli attesissimi interventi di adeguamento anti-sismico e di efficientamento energetico.

L’unica certezza, in questo momento, è che l’operaio è stato trovato a terra, dolorante. L’ipotesi, nell’immediatezza del fatto, era che fosse caduto dall’impalcatura ma oggi ci sono fortissimi dubbi anche su questa circostanza. Potrebbe essersi accasciato in seguito a un malore, senza alcun volo, senza che ci sia stata alcuna caduta dall’alto. Perché questa ipotesi? Perché il volo, se mai è avvenuto, si sarebbe verificato da un’altezza di due metri appena e le sue condizioni (gravi) non sarebbero compatibili con una caduta da un’altezza sicuramente non enorme.

L’ipotesi del malore viene corroborata da fonti dell’Uti e della Regione: enti che si occupano di edilizia scolastica per quanto concerne le scuole superiori dopo la chiusura dell’ente Provincia. Ma il quadro è ancora tutto da chiarire. Il fatto si è verificato al termine del turno di lavoro, martedì scorso, all’interno dell’Istituto. Peraltro, il direttore dei lavori sottolinea come il coordinatore per la sicurezza del cantiere sia molto scrupoloso e abbia osservato (e fatto osservare) tutte le disposizioni e gli obblighi che riguardano i lavori pubblici. Tant’è che il cantiere non è stato posto sequestro. L’episodio, dunque, non dovrebbe rallentare i lavori. Non sembrano, pertanto, esserci dubbi sul rispetto delle misure di sicurezza, ma verrà in ogni caso verificato che tutti i dispositivi di protezione richiesti fossero utilizzati al momento dell’incidente.

Dalla Polizia di Stato arrivano notizie scarne. Si conferma solo che l’infortunato è italiano, ha un’età sulla cinquantina (in realtà, si sa che ha 56 anni) e lavorava accanto a un trabatello dell’altezza di due metri, posto all’interno del “Max Fabiani”. Non ci sarebbero testimoni oculari. In quel momento, pare stessero lavorando nel cantiere tre operai: gli altri due, oltre all’infortunato, non erano lì in quegli istanti. Ma uno dei due ha trovato il collega a terra ma non si sarebbe sentito alcun rumore, alcun tonfo, niente urli.

Di certo c’è che la facciata dell’istituto scolastico è tutta circondata dalla rete di cantiere sia in via Orzoni, sia in via Balilla. Rete che, oltre a bloccare la caduta di eventuali calcinacci, serve proprio proteggere gli operai in caso di perdita d’equilibrio. A testimoniare del lavoro febbrile di questi giorni, ai piedi dell’impalcatura rimangono proprio i frammenti di intonaco rimossi dalle facciate dell’edificio scolastico. La sistemazione dell’istituto era attesa da molti anni. L’intervento da 1,7 milioni di euro era stato deliberato ancora dalla giunta provinciale nel 2016 per poi passare sotto la competenza dell’Uti Collio-Alto Isonzo. I lavori consegnati a gennaio, secondo il cronoprogramma, dovrebbero concludersi il prossimo 19 febbraio. —

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