Incidenti affidati ai vigili urbani Sindacati sul piede di guerra

Nel mirino l’accordo Anci–Ministero degli Interni che prevede il coinvolgimento della Polizia locale nei rilievi dei sinistri stradali in area urbana. «Siamo in pochi»
Bumbaca Gorizia 05_11_2019 Vigili Urbani uscita scuole © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05_11_2019 Vigili Urbani uscita scuole © Foto Pierluigi Bumbaca



Tutto nasce dall’accordo-quadro siglato nei giorni scorsi dall’Anci e dal Ministero degli Interni che assegna alle Polizie locali un “ruolo preminente” nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità urbana, comprensivo della rilevazione degli incidenti stradali. Nell’immediato, tale coinvolgimento riguarderà i corpi municipali delle 14 città metropolitane e dei capoluoghi di provincia in grado di organizzare servizi di polizia stradale nell’intero arco delle 24 ore. Ma, a Gorizia, soffia già il vento della preoccupazione.

Ad intervenire è il segretario generale regionale Cisl-Fp, Massimo Bevilacqua. «La questione riguarda, soprattutto, le piccole medie e strutture di Polizia locale che svolgono un lavoro abnorme, spesso trattando (non per scelta, ma per volontà delle amministrazioni) una mole di attività non tipiche del corpo. Il messaggio che trova poca attinenza con la realtà è che i vigili urbani debbano lavorare di più, come se non lo facessero già oggi, per permettere alle forze di Polizia dello Stato di poter assolvere meglio i propri compiti istituzionali. Riteniamo non sia corretto, anche perché sappiamo cosa stabilisce il Codice della strada in tal senso...».

Bevilacqua va oltre. «A livello locale, siamo venuti a conoscenza che tale orientamento ha già preso piede in occasione di una riunione in un Comitato provinciale per la sicurezza pubblica dove pare siano arrivati rimproveri per mancati interventi su incidenti stradali da parte delle Polizie locali che avrebbero dunque distolto forze di Polizia dello Stato da compiti ben più dignitosi. In questi frangenti, il quadro generale che emerge a carico della Polizia locale è imbarazzante, con la caratterizzazione del vigile “rintanato in ufficio”. È inaccettabile questo svilimento».

E il riferimento va soprattutto alle piccole/medie strutture di Polizia locale, composte ad esempio da 5–6 addetti. «A livello regionale, si è dovuto far fronte a un aumento esponenziale delle continue richieste di dati tratti dal sistema di videosorveglianza cittadino o di lettura-targhe da parte di forze di Polizia dello Stato per le loro indagini di Polizia Giudiziaria. E, nel contempo, assistiamo a una diminuzione crescente delle donne e degli uomini appartenenti alla Polizia locale: in Fvg siamo a meno 200 persone su 1.250 previste».

La Cisl-Fp rammenta come i vigili urbani già «raggruppino un condensato di svariate attività (con gli annessi profili di responsabilità) a supporto della vera attività di Polizia. Ad esempio, non di rado, può capitare che lo stesso personale di Pl (proprio quello presente al mattino fuori delle scuole, e nel porto del Gonfalone), una volta in ufficio, accanto alla attività di Polizia amministrativa e giudiziaria, debba poi occuparsi di gestione del contenzioso e di gare d’appalto. Con una scopertura di organico che rasenta le 200 unità su 1.000 attuali in servizio, solo il buonsenso e la professionalità degli agenti rimasti sul campo hanno fatto sì che i servizi siano rimasti di livello elevato.

Bevilacqua propone anche l’utilizzo delle sanzioni amministrative per la previdenza complementare («Cosa quasi mai riconosciuta perché tutto va in bilancio e non sempre dove dovrebbe). Sono anni che, come Cisl-Fp, ribadiamo che alla Polizia locale si diano gli stessi diritti previdenziali e assistenziali delle forze di Polizia dello Stato perché è assurdo continuare a chiedere funzioni complementari senza l’applicazione degli stessi diritti. Così, è troppo facile». —





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