Incrocio a Borgnano, è guerra su un esproprio

Il titolare dell’area chiede al Comune di intervenire su un’altra porzione di terreno

CORMONS. L’esproprio della discordia. Può essere chiamata così questa storia che rischia di incidere parecchio sulla campagna elettorale in corso: è quella dell’inghippo relativo all’incrocio di via Donizetti a Borgnano, dove il Comune vuole intervenire con una delle tante tranche della variante 30 da poco approvata dal consiglio comunale.

Solo che di mezzo c’è l’opposizione ferma di Enzo Gon, che si vedrebbe togliere una parte della sua proprietà da quest’intervento. E non solo: a scuotere quasi tutto il panorama politico cormonese potrebbe essere proprio l’o.k. dato dal consiglio comunale a questa operazione, perché il tratto di strada di fronte alla proprietà di Gon è… proprietà di Gon.

Si, proprio così: dalle carte catastali, infatti, risulta che una parte della strada di fronte alla trattoria all’ingresso di Borgnano è infatti tuttora proprietà privata. Per questo è nata una vera e propria guerra di carte bollate negli ultimi mesi tra Gon, che si batte fermamente affinché l’operazione venga bloccata, e il Comune di Cormons, che forte del via libera del consiglio comunale vuole andare invece avanti.

La querelle è partita ancora nel giugno di un anno fa, quando il Comune ha informato Gon dell’intenzione di intervenire in un’area di 350 metri quadrati di fronte al suo locale, nel quale sarebbe stato realizzato lo slargo per consentire un ingresso più comodo all’interno della frazione.

Gon a quel punto ha risposto picche, sottolineando come «tale esproprio risulti alquanto anomalo». Gon riceverà poi altre due comunicazioni da parte del Comune, nelle quali viene informato che l’area espropriata aumenterà prima a 482 e poi a 627 metri quadrati.

Il cittadino borgnanese a quel punto fa presente in altre missive che zsi legge nelle motivazioni (del Comune, ndr) che per quanto riguarda la viabilità lungo la curva di accesso a Borgnano nel tratto fronteggiante la proprietà dell’Albergo viene riconosciuta la necessità di sanare la situazione esistente, conseguente a un intervento di allargamento della strada realizzata da qualche anno, su proprietà privata senza relativo indennizzo». «Appare evidente – continua Gon – che l’amministrazione comunale era a conoscenza che si è agito su proprietà non pubblica».

A questo punto, entra in gioco l’altro grande problema di questa vicenda, il fatto che l’allargamento della strada non avvenga sull’altro lato, dove il Comune potrebbe rivendicare spazi catastalmente suoi. «Di fatto – scrive Gon – la sede stradale non è stata allargata e si trova su area di mia proprietà anche se catastalmente si trova in altro luogo. In questo senso non capisco perché l’amministrazione comunale non si adoperi verso terzi per far valere i suoi diritti quale ente pubblico».

Sulla questione è intervenuto il candidato sindaco Ettore Ribaudo. «In sostanza, qui si vuole espropriare ad un privato un’area per allargare una strada che in realtà scorre su terreno non pubblico - afefrma Ribaudo -, invece di intervenire su un’altra area al di là della carreggiata, dove sorge un giardino di un’abitazione sul tracciato di un’area pubblica. Perché il Consiglio comunale, a parte il voto contrario dei consiglieri Leone e Canesin, non ha detto “no” a questo scempio?».

Matteo Femia

Riproduzione riservata © Il Piccolo