Incursione di Striscia la notizia in uno studio dentistico di Monfalcone: «Pazienti discriminati»

MONFALCONE. Uno slancio di solidarietà verso la comunità bengalese diventa un atto di discriminazione verso gli italiani. Succede a Monfalcone almeno secondo la redazione di Striscia la Notizia, che ieri sera aveva in programma un servizio girato nella nostra città. Protagonista, suo malgrado, il dottor Paolo Paoli, dentista con studio in via Duca d’Aosta da quarant’anni.
Paoli da tempo pratica prezzi scontati per la pulizia dentale e otturazioni ai pazienti della comunità bengalese di Monfalcone. Prezzi che sono inferiori a quelli praticati ai clienti non bengalesi. «Lo faccio - spiega Paoli - perché sento di aiutare questa gente, spesso in difficoltà economiche, e che non ha alcuna cultura della prevenzione dentaria. Ho riscontrato casi di trentenni che i denti se li tolgono da soli».
Ma veniamo a Striscia la Notizia. «Da tempo sui social era postati pesanti critiche al mio operato. Di ciò sono rimasto sorpreso e amareggiato perché non credevo che far del bene al prossimo potesse nuocermi. Giovedì scorso si è presentato nel mio studio un uomo asserendo di essere un informatico di Roma. Ha chiesto espressamente, e con molta insistenza, che gli praticassi la pulizia dei denti ma voleva pagare la prestazione secondo il tariffario dei bengalesi.
«Mi sono insospettito, ma ho effettuato quanto chiesto. Appena uscito il paziente è piombata nello studio la conduttrice Rajae Bezzas che ha cominciato a riprendere e a rivolgermi una raffica di domande. Dopo aver spiegato che il mio intento è solo ed esclusivamente umanitario e che non c’è alcuna discriminazione verso nessuno ho ritenuto che l’equivoco fosse spiegato. Invece lunedì ho ricevuto la telefonata dalla redazione di Striscia la Notizia che il servizio sarebbe andato in onda». Il dottor Paoli ha espresso a Il Piccolo la preoccupazione per le conseguenze che il servizio potrebbe avere sulla sua attività.
«Se c’è qualcosa che mi rimprovero è di aver lasciato nello studio di un amico medico la locandina con stampato il listino in bengalese e relativi importi e l’elenco delle prestazioni in lingua italiana senza il prezzo relativo. «Certamente una sbadataggine ma da qui ad accusarmi di discriminazione verso gli italiani mi sembra assurdo».
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