Indagini sul lavoro del ginecologo abortista

I carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Gorizia, avrebbero svolto accertamenti nello studio medico di via Duca D’Aosta e verosimilmente anche nell’abitazione del ginecologo Francesco Carli. Ulteriori verifiche sarebbero in corso, ma gli inquirenti mentengono sull’intera vicenda il più stretto riserbo.
Il noto professionista monfalconese, che all’indomani della trasmissione andata in onda mercoledì in tarda serata su Italia 1, a proposito del servizio de “Le Iene” su presunti aborti clandestini effettuati nella Provincia di Gorizia, si era rivolto a un legale per tutelare la propria onorabilità personale e il prestigio professionale, non rilascia alcuna dichiarazione. Lo stesso dicasi per l’avvocato da lui nominato, Massimo Bruno: «Stiamo ancora valutando tutto l’accaduto - ha dichiarato ieri pomeriggio il legale -: non conosco gli atti al di là di quanto visto sul video e sul sito web de “Le Iene”, ma senz’altro il mio assistito tutelerà in ogni sede e in ogni modo la propria immagine: è un professionista di comprovata esperienza e competenza, che ha fatto nascere tanti, tantissimi bambini a Monfalcone e che ha avuto in questi giorni numerose attestazioni di solidarietà e stima. Non sappiamo nulla del fascicolo e dunque non posso rilasciare alcuna dichiarazione».
La troupe de “Le Iene” alcuni giorni fa era giunta nello studio privato del medico, in seguito alla segnalazione del compagno di una donna che, stando a quanto riferito in tivù dallo stesso, si sarebbe rivolta tre anni prima al ginecologo monfalconese per ottenere in clandestinità un’interruzione volontaria della gravidanza, giunta al terzo mese, a fronte di un compenso di denaro.
Affermazioni però smentite con decisione dal professionista, che aveva respinto ogni accusa formulata da quelli de “Le Iene”, sostenendo la mancanza di qualsivoglia prova a suo discapito, a fronte peraltro di una circostanza risalente al 2007.
Del caso si sta occupando la Procura della Repubblica di Gorizia. I carabinieri hanno avviato le verifiche preliminari, al fine di acquisire il materiale video. La trasmissione televisiva aveva destato evidente scalpore in città, considerata la posizione del medico, di riconosciuta esperienza professionale.
Della vicenda si sta occupando anche l’Ordine dei medici della Provincia. La presidente, Roberta Chersevani, ha detto che convocherà il ginecologo per un’audizione, dopo che la vicenda sarà oggetto di esame da parte della Commissione medica provincale. L’Ordine è inoltre intenzionato a chiedere ai produttori del programma televisivo la registrazione completa del filmato. (ti.ca.)
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