Infermiere di comunità, partenza a razzo Raddoppiati orari di apertura e sedi

Una partenza a razzo. Un esordio importante e molto atteso in una città con un’altissima percentuale di persone anziane.
Il primo ambulatorio dell’infermiere di comunità è già stato aperto al Centro anziani “Sinigaglia” di via Faidutti. E il responso, certifica l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano, è stato subito molto positivo. Senza pubblicità, il primo giorno si sono presentate cinque persone. «E visto l’afflusso successivo - spiega - si è deciso di portare le aperture da una a due alla settimana: il martedì e il venerdì. Il riscontro è stato ottimo, migliore delle attese, considerato che non è stata fatta una grande reclame per questo servizio. Anzi, direi che non è stata fatta proprio pubblicità».
Continua Silvana Romano: «Questo dà la misura di quanto il servizio fosse particolarmente atteso. Non lo scopre certamente la sottoscritta che Gorizia è una città con una popolazione mediamente anziana. E offrire servizi territoriali di questo tipo va nella direzione delle richieste della collettività e porta all’auspicato disintasamento del Pronto soccorso che deve essere riservato a casi più gravi. Peraltro, al “Sinigaglia” sono venuti utenti anche esterni al centro anziani. Indubbiamente, si tratta di un’ottima notizia».
La sanità territoriale, dunque, sta conoscendo il potenziamento da tutti auspicato. Perché l’ospedale deve occuparsi soltanto dei casi acuti e complicati. Un professionista competente e preparato, infatti, sta diventando un riferimento importante sul territorio per i cittadini che ne hanno bisogno. Sì, è questo l’identikit dell’infermiere di comunità che ha fatto finalmente la sua comparsa anche in città.
Il provvedimento era contenuto in una recente delibera approvata dalla giunta Ziberna, in cui si mettevano disposizione dell’Azienda sanitaria Basso friulana–Isontina alcuni locali del Centro anziani di via Faidutti per ospitare questo nuovo, importante servizio. «In realtà gli ambulatori di comunità saranno due – precisa l’assessore al welfare, Silvana Romano -, oltre a quello del Faidutti, sui cui gravita e graviterà l’area di San Rocco e Sant’Anna, ci sarà anche una struttura analoga alla Croce Verde di via Codelli-, a servizio del centro: un servizio che si sta mettendo a punto in questi giorni. Si tratta dei primi interventi di questo genere in città che saranno finanziati, per ciò che concerne il personale, dall’azienda sanitaria. Il servizio mira a diventare un riferimento in grado di comprendere le esigenze delle persone di quel territorio favorendo la comunicazione tra le varie realtà socio assistenziali e sanitarie».
L’infermiere di comunità è e sarà vicino ai cittadini nei momenti di fragilità e favorirà i suoi rapporti con i diversi attori della rete socio-sanitaria. Va ricordato che il progetto “Infermiere di comunità” rientra fra le attività previste dall’Azienda sanitaria nell’ottica di avviare una nuova modalità di risposta assistenziale mirata soprattutto alla necessità di restituire ai cittadini la capacità di governare la propria condizione di salute e a promuovere l’integrazione tra il sistema sanitario e il sociale al fine di garantire la continuità assistenziale.
«In sostanza – chiude l’assessore Romano-, con questa iniziativa i servizi socio sanitari si avvicinano ai cittadini andando loro incontro sul territorio e aiutandoli a gestire con maggior consapevolezza e autonomia li problemi legati alla loro salute». —
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