«Infermieri sulle ambulanze neolaureati e senza esperienza»

Dopo il taglio dell’automedica, un’altra “tegola”. Ziberna interroga la Regione: «Ciò succede quando il servizio è gestito in regime di convenzione dai privati»
Di Francesco Fain
Un' ambulanza all'interno del Policlinico Umberto I° a Roma, dove i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Roma hanno effettuato perquisizioni, controlli e verifiche dopo la situazione di degrado denunciata dal settimanale l'Espresso. CLAUDIO PERI /ANSA /JI
Un' ambulanza all'interno del Policlinico Umberto I° a Roma, dove i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni di Roma hanno effettuato perquisizioni, controlli e verifiche dopo la situazione di degrado denunciata dal settimanale l'Espresso. CLAUDIO PERI /ANSA /JI

«Gli infermieri a bordo delle ambulanze, se il servizio non è reso direttamente dall’Aas 2 ma in regime di convenzione con soggetti privati, possono essere anche assolutamente privi di conoscenze ed esperienza adeguata, con evidente rischio per la salute di chi viene soccorso».

È da qualche giorno che in ambienti sanitari rimbalza questa protesta. E oggi a farsene portavoce è il consigliere regionale forzista Rodolfo Ziberna. Ricorda che c’è una “disparità di trattamento” rispetto agli infermieri dipendenti dell’Azienda sanitaria che «prima di prestare servizio nell’ambito del servizio di emergenza territoriale del 118 devono essere in possesso di un adeguato curriculum formativo teorico (corsi di Blsd, Als, Ptc, corsi pediatrici, etc.) nonché professionale, acquisito durante gli anni di lavoro presso reparti di emergenza quali pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia. Ho appreso invece con sconcerto che gli infermieri che svolgono esattamente lo stesso servizio territoriale appaltato ad altri soggetti (eccezion fatta per la Croce Rossa di Monfalcone che mette a disposizione autista e volontari, mentre l’infermiere è dipendente dell’Aas2) sono neolaureati, in fase acquisizione del percorso formativo, sprovvisti di esperienza professionale e di anzianità lavorativa. È nota - rammenta Ziberna - l’importanza del compito degli infermieri a bordo delle ambulanze, visto che essi debbono stabilizzare il paziente, trasportarlo fino all’ospedale più adatto alle esigenze dell’intervento (non sempre il più vicino)».

Soprattutto laddove non sia prevista la presenza del medico, come nelle ambulanze, è «oltremodo necessario che gli infermieri siano dotati di adeguata formazione ed esperienza professionale che consenta loro di adottare la miglior scelta possibile, considerato che spesso dalla loro scelta può dipendere la vita o la morte del cittadino soccorso».

Per questo motivo, Ziberna ha rivolto un’interrogazione alla presidente Debora Serracchiani e all’assessore Telesca per conoscere la ragione per cui esse ritengano che l’acquisizione di un titolo di studio senza alcuna esperienza e senza adeguata formazione tecnica e professionale sia sufficiente per mettere in sicurezza chi viene soccorso, anche in grave pericolo di morte. «Ma soprattutto per evidenziare la necessità che nell’ambito del primo soccorso è rigorosamente necessario che il personale infermieristico sia in possesso di un adeguato curriculum formativo teorico».

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