Infiltrazioni alla scuola materna cinquanta alunni rispediti a casa

Tetto “non a tenuta stagna” dopo i lavori di installazione dei pannelli fotovoltaici Il Comune: «Stenderemo i teloni, poi l’intervento definitivo. Lunedì si riapre»
Bumbaca Gorizia 02.11.2018 Asilo via Romagna © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 02.11.2018 Asilo via Romagna © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Un cocktail micidiale. Pioggia abbondante e un tetto non perfettamente a tenuta stagna. Il risultato? Infiltrazioni e tutti gli alunni “rispediti” a casa.

È successo ieri mattina alla materna comunale di via Romagna. Con ovvie e comprensibili rimostranze da parte dei genitori che si sono trovati a dover fronteggiare un imprevisto, individuando fra capo e collo una sistemazione per i propri figlioli. Cos’è successo?

Ad intervenire e a spiegare i contorni della disavventura tre assessori comunali, a cominciare da Silvana Romano che si occupa specificatamente delle scuole materne. Tutto è nato dai lavori di montaggio dei pannelli fotovoltaici sul tetto della scuola: un intervento probabilmente non effettuato a regola d’arte. Ed è così che si sono registrate delle infiltrazioni, diventate notevoli ieri mattina, in coincidenza con le precipitazioni torrenziali. «Tutto il dispositivo è stato messo in moto. Verranno, intanto, stesi dei teloni sul tetto in maniera tale da renderlo il più possibile impermeabile. Poi, verrà effettuato un intervento più corposo. Vogliamo che lunedì gli alunni possano già rientrare a scuola». L’assessore Romano non nasconde la sua amarezza. «La scuola di via Romagna è uno dei fiori all’occhiello dell’offerta didattica comunale. Spiace che venga infangato, per una stupidaggine, il nome di un asilo titolato». Ieri, la materna era aperta «perché il Comune di Gorizia ha sempre cercato di tenere il più possibile aperte le proprie materne, proprio per dare una risposta ai tanti genitori che lavorano. È ovvio che, ieri mattina, abbiamo procurato un disagio a più di qualche mamma e papà. Gli alunni rimandati a casa sono stati una cinquantina».

E mentre in asilo le bocche delle maestre restano cucite («Non possiamo parlare. Rivolgetevi al Comune»), ad intervenire è anche l’assessore al Patrimonio Francesco Del Sordi. «Lo spandimento dal tetto - spiega - si era già registrato nel corso della settimana. Avevamo suggerito delle prescrizioni alla scuola che, evidentemente, non sono state rispettate. Non voglio polemizzare con nessuno, però, forse con un po’ di più accortezza, si sarebbero potuti evitare i disagi ai bambini e ai loro genitori». Del Sordi, su questo tema, non aggiunge altro nel pieno rispetto del detto: “Chi deve intendere, intenda”. «L’infiltrazione - continua l’assessore - ha riguardato le cucine e la sala da pranzo. Non parliamo di fiumi d’acqua. Ad ogni modo, abbiamo ricontattato la ditta che aveva posizionato, a suo tempo, i pannelli fotovoltaici affinché proceda con la rapida sistemazione di queste perdite. Nel frattempo, procederemo alla stesura provvisoria di teloni in maniera da non permettere il deflusso dell’acqua piovana all’interno della scuola». L’obiettivo è quello di riprendere regolarmente l’attività scolastica già lunedì. Oggi e domani, comunque, la materna sarebbe rimasta chiusa, quindi il disagio si è limitato solamente alla giornata di ieri.

Ma c’è anche un terzo assessore (forse ne sarebbe bastato uno solo...) che si sta occupando della questione: è Ferdinando De Sarno che detiene i referati all’Istruzione. «Alle 8.30 ero alla scuola di via Romagna e ho preso atto della decisione dei docenti di mandare a casa gli alunni. A questo punto, prioritario è l’utilizzo di teloni in maniera tale da permettere un rapido rientro dei bambini in asilo».

Per De Sarno, questo episodio è soltanto la punta dell’iceberg. La sua lingua batte dove il dente gli duole. «A Gorizia non c’è sicuramente la stessa situazione che si vive al Sud dove le scuole sono in condizioni miserevoli. Nonostante tutto, anche qui serve una programmazione più attenta. A cosa mi riferisco? Ai pochi fondi a disposizione dell’edilizia scolastica. L’ultimo bilancio comunale mette sul piatto 300 mila euro per le scuole, di cui 220 per la “Lipizer” che è una scuola di musica. Questo per dire che occorre più attenzione per l’edilizia scolastica». Un messaggio nemmeno troppo criptico al sindaco e ai suoi colleghi di Giunta. —



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