Ingresso più caro e numerato L’ira degli abbonati alla Cona

STARANZANO. Cambiano le tariffe di ingresso alla Riserva naturale regionale Foce dell’Isonzo e scoppiano subito polemiche. A protestare sono i più assidui frequentatori dell’Isola della Cona e parte del nutrito gruppo di fotografi naturalisti che fanno della Riserva la propria seconda casa. Da febbraio l’ente gestore della Riserva formato da quattro Comuni, cioè Staranzano (capofila), San Canzian, Fiumicello e Grado ha attuato, infatti, alcuni cambiamenti. Non hanno subito variazioni il biglietto di ingresso di 5 euro e la riduzione a 3,50 applicata ai minorenni, agli over 65 anni, ai gruppi oltre le 8 persone e a tutti i componenti di un nucleo familiare. Il grande salto, invece, riguarda il prezzo dell’abbonamento. Quasi raddoppiato. Fino al 31 gennaio, infatti, la quota annuale costava 26 euro ed era a ingressi illimitati. Adesso i nuovi abbonamenti sono diventati a numero limitato. Quelli da 15 ingressi costa 40 euro mentre per quello da 30 occorrono 70 euro. Entrambi non hanno la scadenza annuale e possono essere utilizzati fino al loro esaurimento.
Una decisione che ha creato malcontento fra gli habitué. «Mio marito e io - dice Alina - abbiamo l’abbonamento annuale che scade tra poco. L’anno scorso venivamo alla Cona anche tutti i giorni, magari solo un’ora alla sera dopo il lavoro. Ma con i nuovi prezzi non ce lo potremo permettere, è davvero una notizia deprimente. Non capisco perché sia stato tolto l’abbonamento annuale». È infastidito anche Maurizio: «Hanno aumentato i prezzi adesso, ma adesso tocca a loro la sistemazione e la pulizia dei sentieri, quella dei capanni, la finitura delle passerelle e il controllo dei parcheggi poiché ci sono stati diversi furti nelle macchine. Soprattutto bisogna pulire la cacca dei cavalli dai sentieri. E come dice la regola, bisogna dare per avere».
Sulla polemica interviene l’assessore all’Ambiente di Staranzano, Erika Boscarol, per spiegare e giustificare la modifica apportata al tariffario. «L’abbonamento a ingressi illimitati - sottolinea - generava una disparità rispetto al biglietto di 5 euro. Pagare 26 euro per tutto l’anno non era una cosa troppo corretta. Alcuni fotografi, poi, che entravano quasi ogni giorno stazionavano negli osservatori per il pubblico fin dal mattino con treppiedi e macchine fotografiche e non c’era più spazio per chi si voleva fermare per 5 minuti a vedere la fauna, come ad esempio le scolaresche». E aggiunge: «È una nuova modalità di abbonamento - spiega Boscarol - che comunque rappresenta ugualmente un forte sconto sul singolo ingresso e per gli assidui frequentatori. Purtroppo quando si cambia c’è sempre qualche critica, ma siamo sicuri che questa modifica va a vantaggio della fruizione di tutti».
Secondo l’ente gestore la modifica apportata genera eventuali maggiori entrate, ma queste serviranno a diverse migliorie di cui la Riserva ha bisogno. Dallo scorso anno il parcheggio è costantemente controllato da due telecamere che sono state installate dopo una serie di furti. Per quanto riguarda gli escrementi, caratteristica della Riserva è proprio il fatto che il controllo della vegetazione viene gestito con la rotazione nelle varie zone dei branchi di cavalli ed è perciò normale poter trovare i loro escrementi lungo i percorsi malgrado la pulizia sui sentieri venga garantita per quattro giorni su sette. «Solitamente - ribadisce la Riserva - basta spostarsi di qualche passo per non doverci passare sopra. D’altronde riteniamo sia un buon prezzo da pagare per limitare gli interventi con i macchinari che generano disturbo acustico e i costi di acquisto del foraggio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








