Inseguimento di passeur finisce con uno scontro al confine tra Italia e Slovenia: tre feriti

Ha tirato dritto all’alt puntando verso Trieste, poi ha centrato l’auto della polizia slovena 

Maria Elena Pattaro
La scena dopo l'incidente
La scena dopo l'incidente

Passeur in fuga causa un incidente, centrando l’auto della Polizia slovena: ferito lui e i due migranti che trasportava. Il folle inseguimento è andato in scena oggi pomeriggio (9 luglio) al confine tra Italia e Slovenia.

Stando a una prima ricostruzione, l’uomo – un cittadino turco - ha saltato il posto di blocco della Polizia slovena a ridosso del confine italiano. A bordo dell’auto aveva due connazionali. Anziché accostare, come avrebbe dovuto, ha tirato dritto all’alt, puntando verso Trieste, nella speranza di seminare le forze dell’ordine. Gli agenti sloveni si sono lanciati all’inseguimento, allertando anche i colleghi italiani, in virtù della cooperazione e degli accordi tra i due Paesi. Le Volanti si sono unite quindi alla caccia all’auto in fuga.
Il trafficante a un certo punto ha fatto dietrofront passando dal valico di Fernetti, dove ha centrato una vettura d’ordinanza della Polizia slovena. Nell’impatto sia lui che i due passeggeri sono rimasti feriti. Illesi invece i poliziotti. I tre cittadini turchi sono stati trasportati all’ospedale di Isola e per il passeur è scattato l’arresto. L’operazione ha avuto momentanee ripercussioni sulla viabilità transfrontaliera. Decine di veicoli sono rimasti incolonnati al valico di Fernetti per il tempo necessario a garantire i soccorsi ai feriti e i rilievi.

E’ il secondo caso in una settimana. Nella notte tra il 2 e il 3 luglio un altro trafficante era uscito di strada sulla provinciale 11, tra Prebeneg e Caresana, mentre fuggiva dalla polizia di frontiera. La Skoda si era schiantata contro un albero, nel fitto della vegetazione a bordo strada. A bordo c’era un’intera famiglia di migranti turchi: mamma, papà e tre figli minorenni, fortunatamente illesi. Il passeur – un cittadino croato – aveva riportato invece un lieve trauma facciale. Ora è in custodia cautelare nel carcere del Coroneo, in attesa del processo. Deve rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante di aver messo a repentaglio l’incolumità dei migranti trasportati. «Ho difficoltà familiari. L’ho fatto perché avevo bisogno di soldi» aveva detto al gip, durante l’interrogatorio di garanzia

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