Invasione di mosche Comune a caccia della possibile causa

La proliferazione di insetti crea disagi a bar e residenti Fenomeno avvertito a San Canzian da circa una settimana
Bonaventura Monfalcone-2019.10.19 Bar Allo Sportivo San Canzian - lotta alle mosche-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-2019.10.19 Bar Allo Sportivo San Canzian - lotta alle mosche-foto di Katia Bonaventura



Da oltre una settimana il centro di San Canzian d’Isonzo è invaso dalle mosche. Un fenomeno che mai aveva interessato il nucleo abitato del paese in modo così importante. E fastidioso.

A subire il disagio anche attività commerciali, come il bar Allo sportivo, in piazza Venezia, dove, vista la tipologia dell’attività, non possono essere utilizzati insetticidi chimici. «Ci stiamo arrangiando con un diffusore di una sostanza naturale», spiega la titolare Barbara Mattiazzi, che da giorni sta lottando contro l’invasione di piccoli insetti. «In questo periodo le mosche non sono mai mancate, ma non ne avevamo viste mai come quest’anno – conferma la titolare –. Per il bar è davvero un problema e il disagio è evidente, visto che non serviamo solo caffè o da bere». L’attività non può nemmeno pensare di chiudere per effettuare una disinfestazione. Il problema, comunque, interessa anche le abitazioni, come diversi cittadini del paese hanno segnalato in questi giorni sulla pagina Facebook Sei di san Canzian se. «Non appena ho visto quanto hanno scritto i cittadini ci siamo attivati per cercare la possibile fonte della proliferazione degli insetti», spiega il sindaco Claudio Fratta, che con il vicesindaco Andrea Alessio e con gli agenti di Polizia municipale a disposizione si è diviso il territorio per un controllo il più accurato possibile. «Non abbiamo però trovato campi in cui fossero stati sparsi dei concimi organici, senza che la terra fosse subito lavorata – aggiunge Fratta –. Quanto invece era accaduto due anni fa, quando, dopo le indicazioni dei cittadini, individuammo e multammo i responsabili».

Il sindaco sollecita quindi chi potesse avere degli elementi utili a scoprire la causa della proliferazione delle mosche a fornirli al Comune. «Al di là del regolamento regionale, ci sono comunque le disposizioni del Regolamento comunale di polizia urbana – sottolinea –, in cui abbiamo inserito delle norme precise di comportamento rispetto allo spargimento di concimi organici. Le integrazioni del regolamento sono state subito comunicate a tutte le associazioni di categoria». Il regolamento comunale prevede che quando si debba fertilizzare con liquami, letame o “pollina matura” si dovrà intervenire alla ricopertura dei materiali mediante interramento, immediatamente nei centri abitati e nelle zone rurali entro le 24 ore (che possono diventare al massimo 48). Le sostanze non possono inoltre essere sparse a meno 25 metri da attività commerciali, ricettive e per il tempo libero, a meno di 80 metri dalle abitazioni, a meno di 10 metri da canali e corsi d’acqua e nelle immediate vicinanze di scoline e fossi. Chiunque violi le disposizioni del regolamento va incontro in ogni caso a una sanzione amministrativa da 100 a 600. –



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