Investì con lo yacht due velisti veneti. Il tycoon croato evita ancora la cella

Condannato in sede definitiva avanza nuovamente motivi di salute per rinviare il carcere: deve scontare quasi 5 anni
La barca a vela dei due coniugi di Padova speronata dal motoscafo di Horvatinčić
La barca a vela dei due coniugi di Padova speronata dal motoscafo di Horvatinčić

FIUMEHa ucciso quattro persone in incidenti marittimi e stradali, senza mai trascorrere un giorno in carcere. Probabilmente sarà così anche nel prossimo futuro. Tomislav Horvatinčić, 73 anni, controverso imprenditore zagabrese, condannato in via definitiva a 4 anni e 10 mesi di carcere perché ritenuto colpevole della morte in mare dei coniugi padovani Francesco Salpietro e Marinelda Patella, ha chiesto ancora una volta il rinvio della pena detentiva, adducendo motivi di salute.

Il tycoon croato aveva speronato nel 2011 con il suo motoscafo a tutta valocità la barca a vela dei due velisti italiani a Capocesto, in Dalmazia.

La richiesta di rinvio è stata confermata dal suo avvocato difensore, il fiumano Velimir Došen, rilevando che sono previsti 6 mesi, periodo in cui il suo assistito – colpito da tumore osseo – potrebbe venire sottoposto a intervento chirurgico a Vienna e trascorrere il necessario periodo postoperatorio.

Horvatinčić si è rivolto martedì al Tribunale regionale di Zagabria per tramite il suo avvocato Došen, che ha depositato la documentazione sanitaria, contenente tra l’altro la perizia del medico Božidar Šebečić.

Quest’ultimo ha affermato che l’operazione, fissata per il prossimo 26 febbraio nella capitale austriaca, e le relative cure non possono in alcun modo venire attuate nell’ambito del sistema carcerario nazionale, né in genere in alcuna struttura ospedaliera in Croazia. «A Horvatinčić – si legge nella perizia – era stata installata la protesi di femore distale Gmrs, non utilizzata da alcun istituto ortopedico croato. La sua sostituzione può pertanto venire eseguita solamente all’estero e in questo senso il professor R. Winger della Clinica universitaria viennese per l’ortopedia e la traumatologia è il medico giusto per questo genere di intervento, avendo una grossa esperienza nella cura dei tumori alle ossa».

Došen ha ricordato che lo scorso rinvio era stato chiesto (e ottenuto) in quanto Horvatinčić avrebbe dovuto operarsi il 26 novembre 2020. «Una settimana prima dell’operazione – ha specificato Došen – l’Austria aveva adottato severe misure cautelative concernenti l’emergenza pandemica e l’intervento era stato rinviato. Voglio comunque fare presente che Horvatinčić è in cattive condizioni di salute e la patologia di cui soffre potrebbe costargli la vita.

Per tale motivo la nostra richiesta è di 6 mesi, lasso di tempo in cui il mio assistito potrebbe riprendersi grazie ad un qualitativo decorso postoperatorio. Anche il professor Šebečić ha puntualizzato che l’operazione a Vienna è di quelle complesse, a rischio complicazioni, per cui il paziente necessita di un lungo periodo di cure e di riposo».

Ad esprimersi in tempi brevi sulla richiesta sarà il giudice dell’esecuzione del Tribunale zagabrese.

Horvatinčić è stato condannato in quanto dichiarato responsabile della tragica fine dei due diportisti patavini. –

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