«Io mi sono dimessa, lo facciano Gon e Schiavo»

Amministrazione Altran «arrogante». A dare il duro giudizio è Anna Maria Cisint esponente di Monfalcone Domani che interviene sulla vicenda dell’assessore comunale alla mobilità Fabio Gon accusato di incompatibilità.
«Gli esempi dell’arroganza di Altran potrebbero essere molteplici - continua Cisint - vi ricordate la letterina minatoria della Benes ai commercianti rei di aver accettato di comparire come sponsor sul Serpentade? Ne cito solo due clamorosi: a luglio è stata revocata "sine die" la costituzione di parte civile del comune nelle causa relative all'amianto e recentemente sono stati approvati i documenti di programmazione sanitaria che stanno demolendo la nostra sanità senza nemmeno uno "straccio" di condivisione con la città». Pesante l’accusa di Cisint al sindaco: «In un contesto dove "tutto passa e va" a causa della rassegnazione che pervade i cittadini e le imprese di Monfalcone il sindaco ha potuto tranquillamente nominare in giunta un "suo" assessore, uno esterno, un suo "fido", a cui peraltro il comune aveva già, guarda caso, affidato incarichi prima della nomina, per gestire la mobilità». Gon, secondo Cisint durante il suo mandato da assessore, ha «accettato inopportunamente anche un affidamento dal comune di Turriaco per la redazione del piano della mobilità sostenibile per quel centro, mentre a Monfalcone si è "distinto" per aver escluso soluzioni importanti per una diversa mobilità e sosta a vantaggio del commercio cittadino nella strenue difesa della sua idea di "mobilità su bici"».
«Ad addiuvandum denuncio tra l'altro - continua l’esponente di Monalcone Domani - l'assenza, sul sito del comune, della pubblicazione del suo curriculum vitae, obbligatorio nel rispetto della legge sulla trasparenza, chiedendomi, a questo punto, se c'è qualcosa che si vuol nascondere».
«Io mi sono dimessa da consigliere comunale pur senza aver alcuna attività che potesse interferire con il mandato addirittura il giorno prima che venissero a determinarsi le condizioni di incompatibilità che una legge assurda aveva introdotto - conclude Cisint - faccia il sindaco ora ciò che avrebbe dovuto fare da subito: elimini le condizioni di possibile vantaggio soggettivo degli assessori Gon e Schiavo e applichi i contenuti della Carta di Pisa che mira a mettere la "cosa pubblica" al riparo dei conflitti di interessi di chi l'amministra».
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