Ipotesi per il futuro: ex Sissa di via Beirut

«La Sissa non può tenere inutilizzati quegli spazi». Il futuro della sede di via Beirut, ancora di proprietà della Scuola internazionale di studi superiori avanzati, parte da qui. Dalle parole di Guido Martinelli, direttore della Sissa, trasferita ormai da alcuni anni nella sede di via Bonomea, inaugurata ufficialmente (alla presenza anche del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano) nel luglio del 2010.
L’ipotesi via Beirut come futura sede della costola triestina dell’Istituto nazionale di astrofisica? «L’Osservatorio astronomico dovrebbe vendere prima le sue strutture - dice ancora Martinelli riagganciandosi evidentemente all’ipotesi di alienazione dei comprensori di Castello Basevi e Villa Bazzoni da parte dell’Inaf -. Da parte nostra c’è la massima disponibilità, ma bisogna comunque aspettare una loro eventuale offerta». Posto che per gli spazi in questione c’è già un percorso in buona parte delineato e che «un piano - ricorda Martinelli - è oggi già occupato dall’Ictp». Viene cioè utilizzato dai ricercatori del Centro di fisica teorica “Abdus Salam”, che ha la sua sede principale lungo la Strada Costiera, prima della galleria di Grignano, proprio davanti all’immobile di proprietà della Sissa in via Beirut. E per l’utilizzo ddi quest’ultimo, tra Sissa e Ictp, è stato sottoscritto un apposito accordo «valido per nove anni», spiega ulteriormente il direttore della Scuola internazionale. Non è tutto: sempre nello stesso immobile, nell’ambito di questa sinergia fra enti di eccellenza, è infatti destinato a trovare spazio il super centro di calcolo, il secondo più potente d’Italia e tra i primi dieci d’Europa, la cui realizzazione è prevista da un’apposita convenzione stipulata proprio da Sissa e Ictp. Un sistema tecnologico avanzatissimo, capace di centotrentamila miliardi di operazioni al secondo. Occuperà 400 metri quadrati (in un altro piano rispetto a quello oggi già a disposizione del Centro di fisica) e costerà complessivamente due milioni di euro. A proposito «è in via di definizione il bando di gara europeo - riassume Martinelli - relativo alla fornitura dell’apparecchiatura, molto sofisticata, e a tutte le opere di adeguamento necessarie al suo funzionamento». I tempi per la sua piena operatività? «Se tutto filerà liscio - conclude il direttore della Sissa - in autunno speriamo di poterlo mettere in funzione». (m.u.)
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