Irritazioni dopo il bagno: chiusa la piscina termale

Occhi arrossati e lacrimazione, in qualche caso anche prurito lungo le braccia. Tanto che una ventina di donne sono uscite dalla piscina delle Terme Marine recandosi all’esterno, all’aria aperta, e farsi la doccia. Si tratta di donne, in parte gradesi, che praticano l’aquagym e che, dopo essere entrate in acqua, hanno sono state colpite dall’effetto irritante che ha interessato, come precisa il direttore della Git, Sergio Schiavi, anche il personale di servizio.
Nulla di preoccupante, tuttavia. Il fenomeno ha colpito maggiormente alcune di queste donne ma tutte, pur in forma leggera, ne hanno risentito. Tutto è rientrato nel giro di pochi minuti. Ma alcune utenti hanno criticato l’accaduto. Cosa sia accaduto ieri mattina è ancora al vaglio dei tecnici. Precauzionalmente, intanto, la Git ha preferito chiudere la piscina per l’intera giornata, in attesa di conoscere l’esito delle verifiche. L’ipotesi più accreditata si riferisce alla presenza del cloro. Non si parlerebbe di quantità superiori a quanto previsto, ma forse piuttosto di una tipologia diversa rispetto a quella precedente, pur se fornita sempre dalla medesima ditta. I parametri registrati ieri sulla quantità di cloro presente rientravano nella norma, come conferma il direttore della Git, Sergio Schiavi. L’unico parametro rilevato appena al di fuori del massimo previsto è stato quello in ordine all’acidità dell’acqua. «Non c’è assolutamente nulla di allarmante – precisa il direttore della Git -: abbiamo immediatamente arieggiato l’ambiente e fatto le prime verifiche. Solo per precauzione abbiamo chiuso per una giornata la piscina, al fine di conoscere cosa riscontreranno i tecnici. Non siamo ancora riusciti a capire cosa abbia sviluppato quelle reazioni. Credo, tuttavia, che quanto accaduto possa esclusivamente essere legato alla presenza del cloro».
Qualcuno ipotizza che possa esserci stato anche un guasto a uno degli erogatori di cloro che ne ha immesso nell’acqua un quantitativo maggiore del previsto, ma proprio la quantità di cloro presente in acqua rientrava nella norma. La piscina è rimasta chiusa in questo mese di luglio diversi giorni per l’annuale manutenzione. I lavori si sono conclusi venerdì scorso. Durante questo periodo di chiusura l’impianto è stato rinfrescato utilizzando la solita pittura ad acqua. «Non ritengo assolutamente che questi lavori – conclude Schiavi – possano essere la causa di ciò che s’è verificato». Quanto accaduto ieri si aggiunge a un’annata decisamente poco felice per la Git e per Grado. Indubbiamente il problema maggiore è stato il sospetto della presenza di mercurio volatile in un tratto di arenile che era stato sottoposto a ripascimento (gli approfonditi esami hanno confermato ulteriormente la perfetta salubrità), evento che si è ripercosso sull’intera immagine turistica di Grado. Se a ciò si considerano i danni che la Git, ma anche tutte le attività di balneazione gradesi nonché il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, sta subendo a causa del maltempo, è proprio il caso di dire che il 2014 non è da considerarsi uno degli anni migliori.
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