Isonzo, pescatore salvato in extremis

Aveva gettato la lenza nella zona di via degli Scogli quando è stato sorpreso dall’innalzamento delle acque per l’apertura della diga
Di Domenico Diaco

Se l’è vista brutta e ha rischiato di trascorrere, nella migliore delle ipotesi, un’intera notte su un isolotto dell’Isonzo, all’altezza di via degli Scogli. É stato tratto in salvo dai vigili del fuoco di Gorizia che hanno risposto alla chiamata di soccorso giunta in centrale. Se il cellulare con il quale aveva trasmesso la sua richiesta di aiuto non avesse funzionato, perché bagnato oppure per assenza di campo, sarebbe rimasto intrappolato se non addirittura travolta dalla piena del fiume.

Protagonista-vittima di questa avventura, un goriziano sulla cinquantina che si era recato a pescare sull’Isonzo nonostante sullo storico fiume viga il divieto di cattura del pesce e vi siano anche cartelli che mettono in guardia dalle improvvise piene del fiume, determinate come noto, dall’apertura della diga di Salcano in Slovenia.

Aperte le paratie si riversa a valle, tutta in una volta, una massa d’acqua che sommerge spesso anche i tratti ghiaiosi più elevati del fiume. Di tutto ciò il pescatore goriziano se ne è infischiato. Per trarlo in salvo hanno dovuto mobilitarsi i vigili del fuoco.

Le operazioni non sono state affatto semplici, sia a causa del buio e sia per il fatto che per raggiungere la riva del fiume era necessario attraversare un boschetto. Impossibile quindi intervenire con il canotto che viene abitualmente utilizzato in questi casi.

Dalla caserma di via Paolo Diacono, infatti, assieme al mezzo polisoccorso era uscita anche una Campagnola con al traiano un gommone. Giunto sul posto, e valutata la situazione, il caposquadra ha deciso di far scendere in acqua i vigili nuotatori. Alla luce delle fotoelettriche e protetti dalle mute, hanno raggiunto l’isolotto sul quale si trovava l’uomo. Era bagnato e infreddolito. In precedenza aveva tentato di conquistare la riva, ma stante l’acqua alta e la pericolosa turbolenza aveva desistito e dopo pochi metri aveva fatto dietrofront e lanciato l’allarme.

Giunti sull’isolotto, i vigili hanno fatto indossare al pescatore una speciale tuta stagna, completamente impermeabile, e un giacca salvagente, e lo hanno quindi trascinato fino a riva. Operazione brillantemente conclusa, ma per l’uomo, che ha ignorato i divieti imposti, scatterà una multa.

Non è la prima volta che i pompieri sono chiamati a intervenire per trarre in salvo sconsiderati che ignorando divieti, e volte anche il buon senso, d’estate si inoltrano a piedi sul greto dell’Isonzo con tanto di sedie a sdraio per trovare un posto tranquillo dove prendere la tintarella. Ciò avviene nel tratto di fiume che scorre nel Basso Isontino, dove l’alveo si fa più largo. Nonostante ciò l’insidia di una piena improvvisa, dovuta all’apertura della diga di Salcano, è costante. In questi casi, però, l’intervento dei vigili del fuoco è meno complicato grazie all’impiego del canotto.

Sono in media una decina ogni anno gli interventi di questo tenore che i vigili sono chiamati a fare. Il fenomeno è risaputo, ma evidentemente le frequenti piene dell’Isonzo sono in grado di travolgere anche il buon senso.

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