Iva sulla tassa-rifiuti Già 300 i ricorsi per avere il rimborso
di Francesco Fain
Sono diventate 300. Sì, conosce un’escalation la vertenza Iva sulla Tia. L’ha innescata l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) che, fin dalla prima ora, ha preso a cuore il problema. Iris e Ambiente Newco hanno deciso di togliere dalle ultime bollette l’imposta, «ma resta il pregresso. Per anni, le famiglie goriziane hanno corrisposto l’Iva sulla Tia, una tassa sulla tassa. Le nostre richieste vanno proprio in questa direzione: chiediamo che vengano restituiti ai cittadini i soldi versati ingiustamente - spiega il responsabile provinciale dell’Assoconsumatori, Ugo Previti -. Vogliamo assolutamente che sia fatta giustizia. Per questo, continuamo a confezionare le richieste di rimborso ad Iris e a Newco Ambiente, la società che sta prendendo gradualmente il posto della multiservizi. Francamente, non sappiamo chi deve corrispondere questi soldi (Iris o lo Stato?) ma è giusto che ai goriziani venga restituita l’Iva ingiustamente versata. Il fatto che Iris l’abbia tolta dalle ultime bollette è una testimonianza palese del fatto che la multiservizi stessa la ritiene ingiusta». Iris rischia di essere travolta dalle domande di rimborso dell'Iva sulla Tia, l'indigesta tariffa-rifiuti.
«Non vogliamo mettere in difficoltà nessuno: si tratta soltanto di far valere un diritto. Invierò nei prossimi giorni una lettera ai vertici sia di Iris che di Ambiente Newco per fare il punto della situazione. La nostra associazione vuole andare avanti in questa battaglia anche se, molte volte, sembra di fronteggiare i mulini a vento».
La bomba, lo ricordiamo, era scoppiata in seguito alla “scoperta” che la multiservizi isontina prevedeva l'Iva sulla tassa nonostante una sentenza contraria della Corte costituzionale. Poi, ci furono mille pressioni e dall’anno passato l’odiata Iva venne cancellata dalle bollette. «Gli uffici dell’Adoc continuano ad essere a disposizione dei cittadini per approfondire la questione. La Corte costituzionale ha definitivamente stabilito che la Tia è un tributo e pertanto, come tale, non è soggetto all'Iva - evidenzia ancora il presidente dell'Adoc, Ugo Previti - mentre, invece, anche a Gorizia nelle bollette l'imposta sul valore si è continuato per un lungo periodo ad applicarla. Per questo, abbiamo deciso di percorrere la via delle richieste di rimborso del pregresso». In un anno l'Iva "pesa", a Gorizia una cifra variabile fra i 500mila e i 600mila euro, il 10% del costo complessivo del servizio di raccolta. Si tratta, dunque, di una partita di una certa consistenza: da qui la forte determinazione dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori di continuare nella sua battaglia.
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