Jogging: resta il rebus della distanza da casa
L’ultima ordinanza non chiarisce fino a quanto possono allontanarsi gli sportivi. Nessun dietrofront sulle visite ai parenti

Uno sportivo corre tra i passanti
Covid-19 e Friuli Venezia Giulia: cosa si può fare e cosa no
TRIESTE «In prossimità della propria residenza». Anche in Friuli Venezia Giulia è il rebus da risolvere. Una distanza limite per la passeggiata non c’è, la Regione non la precisa, «perché non si può interpretare un documento scritto da un altro livello istituzionale», spiega il presidente Massimiliano Fedriga. E dunque ogni cittadino che voglia fare attività motoria dovrà usare il buon senso.
Coronavirus, Fedriga illustra l'ordinanza "di Pasquetta"
Con la sua decima ordinanza dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il governatore lunedì sera ha restituito corse e passeggiate (brevi) alla popolazione regionale. La questione ricade ora nel dettato del Dpcm del 10 aprile che consente di «svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona». In Fvg c’è pure l’aggiunta della mascherina, dato che da ieri è obbligatorio indossarne una, o comunque una protezione a copertura di naso e bocca, ogni volta che si esce di casa.
Se si può passeggiare, e pure correre come ha confermato anche il Viminale via circolare, difficile che i runner possano però trovare soddisfazione. Correre con addosso una protezione già sarà complicato e quell’«in prossimità», per quanto interpretabile, indica comunque una distanza minima. Minima quanto? Il governo non chiarisce, non lo ha mai fatto. Ma risulta impensabile poter correre su una ciclabile o a Barcola. Non a caso nei siti di settore, che pure danno notizia dello sdoganamento dell’attività motoria in Fvg, non mancano le perplessità. «Invitiamo alla massima cautela e al senso di responsabilità – avverte runnersworld.it –, perché già nei giorni scorsi molte persone sorprese a correre sono state multate: per le forze dell’ordine running e jogging sono stati considerati attività ricreativa e non attività motoria. Questione di lana caprina, che però può valere una sanzione da 400 euro».
Niente di nuovo. Tra decreti e ordinanze non sempre ci sono certezze. Non su tutto. Ieri la Regione ha iniziato a dare qualche spiegazione, nell’attesa che oggi altre Faq della Protezione civile possano fornire ulteriori delucidazioni. La copertura di naso e bocca, questo è sicuro, va prevista in ogni situazione, tranne che in auto, da soli e anche quando ci si trova al lavoro, in ufficio, sempre da soli. Ancora da valutare, invece, l’obbligo per i bambini più piccoli. «Faremo una valutazione, siamo disposti a deroghe», le parole del governatore ai media. «Indossare mascherine serve per proteggere gli altri – ha quindi aggiunto –. Se tutti le indossano, ci proteggiamo a vicenda».
La linea rimane dunque quella della prudenza. Non a caso tra le novità dell’ordinanza c’è pure l’obbligo per chiunque abbia 37,5 di febbre o più di restare a casa. Mentre vengono ribadite le precauzioni nei mercati all’aperto e sulle modalità di ingresso agli esercizi aperti al pubblico, consentito a un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi di assistenza ad altre persone, e ancora le chiusure domenicali di ogni attività commerciale escluse, farmacie, parafarmacie, edicole ed esercizi nelle aree di servizio della rete autostradale e presso porti e aeroporti.
E pare infine decisamente improbabile che il Friuli Venezia Giulia segua la linea altoatesina di Arno Kompatscher che ha dato il via libera alle visite tra familiari stretti. «Se un soggetto giovane che lavora trasmette il virus al nonno, succede il disastro – rimarca Fedriga –. Comprometteremmo, oltre alla salute, anche il percorso avviato dal punto di vista economico». —
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