Juvarra: stagione musicale premiata dagli abbonati

Il concerto della straordinaria pianista canadese Angela Hewitt ha siglato con successo la conclusione della stagione musicale del teatro comunale di Monfalcone. Una chiusura di respiro internazionale con una vera e propria stella delle più quotate esecutrici
Nella prima parte del programma l’artista canadese ha proposto anche brani di Beethoven mentre la seconda è stata dedicata alla sua prima esecuzione di canoni e contrappunti dell’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach. Un progetto di integrale esecuzione al quale sta lavorando da mesi e che sarà presentato nella prossima edizione del Trasimeno Music Festival.
Sublime l’esecuzione di Angela Hewitt. Un concerto di rara perfezione e passione interpretativa, connotato da un serrato e totale rapporto fra pianista, strumento e testo.
Un’intensità e una bellezza esecutiva che hanno raggiunto l’apice nel corale che Bach, dal letto di morte, dettò al figlio.
Molto apprezzato dal numeroso pubblico presente l’intervento denso e chiaro con il quale la musicista ha spiegato la complessità dei brani.
Ora il direttore artistico Filippo Juvarra sta definendo la prossima stagione.
Quale sarà il concerto d’esordio?
Aprirà la seconda parte della stagione il pianista Alexander Lonquich, mentre sono già quasi praticamente fissati anche gli altri appuntamenti fino a dicembre, visto che la programmazione segue l’anno solare.
In questi giorni è scaduto il suo incarico, intende proseguire?
Il Comune mi ha fatto una richiesta in questo senso, dunque presenterò una nuova proposta per il 2014. Sarei felice di proseguire anche in virtù del positivo bilancio di questi primi tre anni. Trovo che il pubblico di Monfalcone, caso assai raro in Italia, sia molto preparato e attento. Il mio predecessore e amico Carlo De Incontrera negli anni lo ha fatto crescere con proposte nuove e qualificate. Ecco perché è un pubblico che premia i programmi e non gli esecutori dello star system. Inoltre questo teatro si presta bene ad accogliere le esecuzioni di generi diversi di musica.
La crisi vi ha penalizzato?
Direi di no. Non vi è stato un calo di abbonamenti. Anzi vi è continuità di presenza di appassionati di tutta la regione. Una flessione leggera c’è stata nella vendita dei biglietti. Un fattore questo favorito dallo spostamento delle presenze degli studenti alle lezioni-concerto organizzate per le scuole al mattino.
Intende proseguire nella proposta di giovani talenti?
Certamente per dare continuità a questa peculiarità della stagione monfalconese. Inoltre, essendo appassionato del mio lavoro, ho molte occasioni di ascolto in Italia e all’estero. Questo mi permette di conoscere grandi talenti all’inizio delle carriere, quando anche i loro onorari non sono altissimi. Quest’anno per esempio abbiamo avuto Kristian Bezuidenhout al fortepiano, di casa alla Carnegie Hall di New York come al Festival di Salisburgo, grande interprete seppur giovane.
Che futuro prevede?
Oltre alla qualità dei programmi sono molto attento agli equilibri di bilancio e lavoro nel segno dell’austerità. Nonostante i tagli regionali alla cultura, per fortuna, la stagione può contare sul contributo ministeriale di circa 70mila euro. Una garanzia di questi tempi, che tranquillizza almeno un poco .
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