Kukanja: «Gli immigrati giunti per accordi privati»

DUINO AURISINA. La questione richiedenti asilo politico al Villaggio del Pescatore? «Non è calata dall'alto, né è una vicenda in cui il Comune può in qualche modo inserirsi, trattandosi di una convenzione stipulata tra privato, ovverossia la proprietà dell'Albergo Baia degli Uscocchi, la quale ha evidentemente dato la propria disponibilità all'accoglienza di queste persone, e Caritas o Comune di Trieste, col coordinamento della Prefettura». Così il sindaco di Duino Aurisina replica alle affermazioni del locale centrodestra ma anche alle dichiarazioni della deputata Fi Sandra Savino che, oltre a parlare appunto di «una decisione piovuta dall'alto sulla testa dei cittadini», ha suggerito un paio di giorni fa a Vladimir Kukanja di prendere esempio dal collega di Tarvisio Renato Carlantoni, il quale «ha saputo interpretare con autorevolezza la volontà della gente, contrastando il diktat che imponeva l'arrivo di un centinaio di richiedenti asilo». Nel comune della Val Canale la giunta ha infatti di recente proposto il ricorso a un referendum per consultare i cittadini sul possibile arrivo degli immigrati.
Va detto che la scelta è di totale competenza dello Stato e che il Comune - il cui parere non è vincolante - non può opporvisi. «Nel nostro caso non si tratta – il sindaco Kukanja lo ribadisce – di una scelta calata dall'alto». Quanto alla possibilità, temuta dai residenti, che il Villaggio diventi un “porto” per profughi, il primo cittadino precisa che «quella struttura ricettiva può al massimo ospitare 18 persone». Sulle reazioni degli abitanti, il sindaco riscontra che tra i più giovani non vi sono stati affatto problemi mentre comprensibilmente tra i più anziani c'è stata forse un po' di diffidenza. Diffidenza che comunque, stando al centrosinistra, si può superare cercando di conoscere questo tipo di realtà, come spiega il capogruppo e segretario del Pd Michele Moro. «Trovo strano – esordisce - che qualcuno a Duino si scandalizzi perché anche il nostro Comune fa la propria parte sul tema immigrazione o che qualcuno prenda i recenti avvenimenti come un fulmine a ciel sereno quando questo tipo di problematiche, invece, sono nel quadro nazionale all'ordine del giorno. Solo un orbo può ignorare le situazioni di Gradisca, Gorizia e Trieste. Inoltre, vi sono procedure che vanno rispettate». «Ho sentito anche dire – prosegue – che questi stranieri dovrebbero lavorare: bella idea ma improponibile. Oltretutto, un tale proposito dovrebbe essere di tipo volontario e non impositivo. A me invece piacerebbe che i richiedenti asilo venissero a raccontare ai cittadini di Duino Aurisina le proprie esperienze e le proprie vite nei Paesi d'origine, credo che potrebbe essere reciprocamente utile». «Infine – conclude Moro –, e lo devo proprio dire, non mi sono piaciuti gli allarmismi sulla pericolosità sociale di questo gruppo di persone in un borgo d’istriani e in un territorio che, 60 anni fa, ha avuto campi-profughi a iosa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo