La Alto Adriatico assume “full time” i dodici interinali di Portorosega

L’impresa portuale Alto Adriatico che lavora a Portorosega garantendo le maestranze agli altri operatori soprattutto nei picchi di lavoro stabilizzerà i lavoratori interinali. Non sono più quindici persone, ma 13 in tutto quelle operative nello scalo monfalconese. Uno di questi verrà assunto in maniera stabile da un’ altra impresa portuale. Ne restano 12 che verranno regolarizzate dall’impresa Alto Adriatico che porterà l’organico complessivo a 65 persone, numero comunque inferiore a quanto già autorizzato dal ministero, ovvero 68 in tutto. .
La notizia è arrivata ufficialmente dal presidente dell’Alto Adriatico, Mitter Mandolini, che nelle scorse ore ha scritto una lettera ufficiale all’Autorità di sistema portuale, al presidente Zeno D’Agostino e al segretario generale (uscente) Mario Sommariva. Informati pure i sindacati. Un bel regalo natalizio per tutti quei lavoratori interinali per i quali si era alzato il grido di allarme del sindacato sul rischio della perdita del posto di lavoro, ma anche un sollievo per tutte le famiglie che chiuderanno l’anno con concrete prospettive e un futuro più certo.
Ma soprattutto un grande allentamento delle tensioni all’interno dello scalo che ora potrà affrontare in maniera più serena la nuova riorganizzazione degli spazi in concessione agli operatori portuali dove soltanto tre realtà, su quattro, Midolini, Cetal e Compagnia portuale hanno accettato la proposta della delimitazione delle aree proposta dal piano di Sommariva. La quarta impresa, MarterNeri, ha chiesto una proroga di alcuni giorni per dare la risposta definitiva.
Tornando alla stabilizzazione degli interinali Mandolini della Alto Adriatico fa sapere che per i 12 lavoratori si prospetta l’assunzione a tempo indeterminato full time con un contratto che sarà formalizzato nelle prossime settimane.
«Tale decisione - spiega il presidente nella lettera - è il naturale proseguimento del percorso di salvaguardia occupazionale iniziato nel 2019 e supportata dalle informazioni fornite dalle imprese portuali dello scalo di Monfalcone che hanno previsto, dalle dichiarazioni per il quadriennio 2021-2024 un utilizzo del personale dell’impresa Alto Adriatico che determina un quantitativo dell’organico di quest’ultima pari a circa 70 unità».
L’organico attuale dell’Alto Adriatico di dipendenti diretti ammonta a 53 persone. I lavoratori interinali operativi sono attualmente 13. Uno di questi, come detto all’inizio, verrà assunto da un’altra impresa portuale nei prossimi giorni. L’Alto Adriatico quindi procederà all’assunzione di 12 persone portando l’organico complessivo a 65 persone, numero inferiore a quanto autorizzato dal ministero di Roma in base al volume di traffici e alle esigenze di manodopera dello scalo. I lavoratori interinali erano in realtà esuberi delle imprese portuali che, come spiega la stessa Alto Adriatico, grazie a due accordi con l’Autorità di sistema e gli stetti sindacati, sono stati “salvati”, “per formati” ma soprattutto garantiti nel posto di lavoro (anche se interinali) negli ultimi 18 mesi. Alto Adriatico che fornisce la manodopera per le esigenze delle altre imprese (articolo 17) per i picchi di lavoro quando arrivano le navi da sbarcare e caricare, era pronta a stabilizzarli ma attendeva i piani operativi delle imprese portuali alla luce della nuova riorganizzazione che li trasforma da imprese portuali a veri e propri terminalisti.
Ora però l’Alto Adriatico auspica un «accordo globale» per tutti i lavoratori del porto di Monfalcone con «condizioni di premialità uguali per tutti per evitare storture di concorrenza e per evitare una tratta dei lavoratori che assomiglia a un mercato delle vacche». —
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