La beffa del Gratta e vinci e il flop del maxi bottino

TRIESTE. Una vera e propria beffa. Un atroce scherzo del destino, degno della migliore tradizione del Carnevale muggesano. Non ammonta a 100mila euro ma “solo” a 2mila euro la vincita del cliente che aveva acquistato un biglietto del “Gratta e vinci” domenica scorsa, ultimo giorno del 2017, all’edicola libreria Ramani Luglio, del centro commerciale Shopping Center Montedoro di Aquilinia.
Cliente andato poi a dormire convinto di poter incassare un’ingente somma dalla Lottomatica. Un’illusione alimentata dalle indicazioni dell’addetto dell’edicola, secondo cui appunto il tagliando vincente avrebbe fruttato al fortunato possessore un bottino di almeno 100mila euro, somma destinata pure a salire nel caso si fossero concretizzati anche altri complicati meccanismi moltiplicatori del sistema del “Gratta e vinci”.
Il brusco e amaro risveglio è arrivato un paio di giorni dopo, quando Giuseppe Squeglia, titolare del bar Vittoria in via Locchi a Trieste, al quale l’acquirente si era rivolto per farsi convalidare il biglietto vincente, cioè quell’operazione che conferma che il biglietto è autentico e che indica con esattezza la somma vinta, ha annunciato la doccia fredda: «L’importo della vincita è di 2mila euro». Facile immaginare la delusione provata dall’uomo nel sentire quelle parole.

«È venuto da me per la verifica perché mi conosce da tempo - ha spiegato Squeglia, conosciuto da tutti i frequentatori del suo esercizio con il diminutivo di “Pino” - e purtroppo ho dovuto confermargli che la notizia della vincita di 100mila e forse più euro era fasulla e che avrebbe dovuto accontentarsi dei 2mila, pur sempre una piccola soddisfazione».
Certo quella somma per un gran numero di persone rappresentano un cospicuo risultato quando si tenta la sorte, ma dopo essersi illusi di poter incassare una cifra che può segnare una svolta nella vita, il ritorno alla realtà non può inevitabilmente non essere molto brusco. E altrettanto cocente è stata la delusione di Roberto Ramani, titolare della ricevitoria di Montedoro, che aveva subito sbandierato la notizia della maxi vincita.
«Che figura...» (con quel che segue) è stato il suo primo commento al telefono, quando ha saputo che il tagliando venduto nella sua edicola aveva fruttato appunto un guadagno di 2mila euro e non di 100mila, come era stato indicato inizialmente. Il suo pensiero è subito corso alla fotografia apparsa sulla prima pagina del Piccolo, nella quale ostentava un’espressione più che soddisfatta, mentre teneva in mano un cartello con la scritta “In questa edicola sono stati vinti più di 100.000,00 euro”.

È noto del resto che per le ricevitorie poter esibire un risultato del genere significa riuscire a calamitare l’attenzione di chi gioca; chi tenta la sorte si affida spesso a questa sorta di cabala e ritiene che se la fortuna ha scelto un posto una volta vi possa tornare anche in altre occasioni. «Mi dispiace veramente - aggiunge Ramani -. Evidentemente all’atto del primo controllo forse è subentrata l’emozione e qualcuno ha commesso un errore». L’unico a potersi dichiarare in qualche modo contento, nel frangente, è Pino Squeglia: «Nessuno vende tanti Gratta e vinci come me nell’intero Nord Est - dichiara soddisfatto - e spero di poter conservare questo primato».
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