La “Besenghi” fra memoria e futuro

Tra le attività della Comunità di Isola il Coro Haliaetum, che si esibisce in più Paesi
Di Franco Debernardi

ISOLA D’ISTRIA. «Le Comunità come collante tra le varie realtà con il comune obiettivo di mantenere viva la presenza sul territorio, di tramandare e diffondere ai giovani la nostra storia, la nostra cultura, il senso di appartenenza e la nostra identità, non solo come mera memoria storica ma innanzitutto come esigenza per il futuro». Così definisce il ruolo delle Comunità degli italiani Katja Dellore, presidente della Comunità di Isola d'Istria intitolata a Pasquale Giuseppe Besenghi degli Ughi, che proprio a Isola nacque nel 1797.

La fondazione della prima Comunità risale all'agosto del 1946, quando venne costituito il Circolo di cultura popolare italiana presieduto da Fulvio Ulcigrai e attivo fino al 1948. L'attività regolare ripartì poi nel 1955 come sodalizio intitolato a Giordano Bruno per proseguire sino al 1972, anno in cui si trasformò definitivamente in Comunità degli italiani "Pasquale Besenghi degli Ughi". Con circa 700 soci, la Comunità (presente anche su facebook) è attualmente guidata da un comitato direttivo di cinque componenti e ha sede nello storico Palazzo Manzioli. «Nel concreto - riprende Dellore - cerchiamo di stimolare la creatività, il talento e le attitudini dei soci indirizzandoli ai vari campi di attività; sono infatti 17 i gruppi che con la loro opera quotidiana contribuiscono al funzionamento dell'intera associazione, nonché al costante miglioramento dell'offerta culturale e sportiva nella cittadina di Isola. Uno dei nostri fiori all'occhiello - prosegue la presidente - è il Coro misto Haliaetum, che prende nome dall'antica denominazione latina della città: costituito nel 1975, oggi conta 25 elementi e tiene regolarmente concerti in Slovenia, Croazia, Austria e Italia partecipando a una ventina di eventi e rassegne musicali all'anno».

Una particolarità del Coro Haliaetum, diretto da Giuliano Goruppi, è quella di avere fatto riscoprire l'antico testo dell’Inno comunale isolano, la cui partitura originale risale probabilmente alla fine del XIX secolo. Composto da Giovanni Drioli e Antonio Ploner, se ne erano perse le tracce da più di un secolo sino a quando Ferruccio Delise, un isolano trasferitosi a Trieste, ne ritrovò una copia in circostanze fortuite nel 1994. Eseguito in chiave moderna alcune volte a Trieste, ora è ritornato definitivamente a Isola a disposizione della comunità.

«Infine - riprende Dellore - per quello che riguarda i giovani, dal 2009 sono attivi anche il Gruppo di Filodrammatica, "Piasa Picia", e il gruppo di chitarra e canto "Primo Taio" che si esprime principalmente nel nostro dialetto».

A Isola come noto sono attive oggi due Comunità degli italiani, la Besenghi degli Ughi e quella intitolata a Dante Alighieri. «Secondo noi - commenta Dellore - i motivi della divisione dopo vent'anni sono decisamente decaduti e credo sia ormai auspicabile una riunificazione, in un interesse comune rivolto principalmente al futuro dei nostri giovani».

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