La biblioteca di Pressburger diventa patrimonio di tutti

Ben 1.800 volumi di quella che fu la prestigiosa biblioteca dello scrittore, regista e drammaturgo Giorgio Pressburger entreranno a far parte del patrimonio della Biblioteca civica Attilio Hortis. Così ha deciso Andrea, il figlio dello stesso scrittore ungherese, che lo scorso 14 agosto ha inviato una lettera all’assessore alla Cultura Giorgio Rossi manifestando la volontà di donare al Comune quei libri e pure alcuni arredi sistemati negli spazi che Pressburger dedicava al lavoro e alla lettura.
Nei giorni scorsi, il Comune ha disposto un sopralluogo nell’appartamento dello scrittore, mancato nell’ottobre del 2017, per visionare i beni oggetto della donazione. Da una prima stima, il valore dei 1.800 volumi è pari a 36 mila euro. Gli arredi, alcuni scrittoi e dei soprammobili in stile Liberty, hanno un valore di circa quattromila euro. La giunta comunale, nella seduta dello scorso 20 agosto, ha manifestato l’interesse ad accettare la donazione definita di «notevole interesse storico e di studio», e ha disposto l’intervento di imballaggio e di trasporto dei beni dall’appartamento di Cittavecchia, dove Pressburger viveva, a Palazzo Biserini. Volumi e arredi ricevuti in donazione entreranno così a far parte del demanio culturale. Pressburger era nato a Budapest nel 1937, da genitori ebrei. Un’origine che ha poi condizionato la sua vita, la sua identità e il suo lavoro. I volumi donati al Comune facevano parte della biblioteca di lavoro dello scrittore. Nella donazione sono stati inseriti anche diversi libri appartenuti a Nicola Pressburger, giornalista economico di importanti testate, che si è spento nel 1985, e che con il fratello gemello Giorgio ha pubblicato “Storie dell’Ottavo Distretto”, una pagina delicata sull’ebraismo europeo, e “L’Elefante verde”. Tra i 1.800 volumi che nelle prossime settimane entreranno a Palazzo Biserini, la maggior parte tratta temi legati al teatro, alla cultura ebraica e ai paesi dell’Est europeo. I volumi e gli arredi un tempo utilizzati da Pressburger per scrivere, studiare, pensare, verranno destinati al costituendo Museo della letteratura che il Comune intende realizzare nell’ala sinistra del piano terra di Palazzo Biserini, dove verranno inglobati i musei joyciano, sveviano e petrarchesco, e dove non troverà spazio solo la letteratura triestina ma anche quella che si rapporta con la nostra realtà.
«Questi gesti, queste donazioni, sono un segnale di fiducia nei confronti dell’istituzione e del suo impegno a favore della conservazione e della valorizzazione del patrimonio culturale», così Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche. Lunedì, il 3 settembre, Rossi incontrerà la famiglia Pressburger. «Voglio ringraziarli di persona – anticipa l’assessore alla Cultura – per un gesto che riempie di soddisfazione l’amministrazione, che implementa il nostro patrimonio culturale e che mi tocca personalmente per l’affetto e la stima che riservo alla figura di un grande uomo come Giorgio Pressburger. Aldilà del suo spessore culturale, mi colpì per la sua umanità, il suo saper ascoltare: conservo gelosamente un libro che mi regalò accompagnato da una sua dedica». —
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