La biblioteca scarta 300 libri una parte donata al carcere

. Qualcosa come 294 libri lasciano per sempre, in questi giorni, gli scaffali della biblioteca comunale di Ronchi dei Legionari che ne contiene quasi 90 mila. Volumi ed altri documenti che sono destinati all’eliminazione o alla ricollocazione, a seconda del fatto che risultino o meno ancora utilizzabili.
Il termine che si usa solitamente, ovvero scarto, è in realtà quello meno indicato per comprendere la complessità dell’operazione. Il termine più corretto, in italiano, è probabilmente quello di revisione, la quale indica un’operazione biblioeconomica e culturale che, inserita in una catena complessa di tecniche e di professionalità, si conclude a volte con l’allontanamento del libro dallo scaffale. In sostanza ci si interroga sul valore del documento e sulla sua possibilità di restare nel patrimonio perché possa essere utilizzato.
Si può affermare che la revisione è una pratica antica e naturale. Innanzitutto perché il libro, essendo fatto di carta, subisce facilmente le alterazioni fisiche, si rovina, poi perché, obbligatoriamente, il suo contenuto perde d’attualità, invecchia, a volte addirittura si dimostra errato. Lo stesso discorso vale anche per ogni tipo di documento, per i periodici e per i materiali multimediali.
Anche la biblioteca Sandro Pertini deve pertanto revisionare il proprio catalogo quando se ne presenta la necessità, per doveroso rispetto verso i propri utenti e tenendo conto anche degli spazi a disposizione. Vengono pertanto scartati libri in condizioni fisiche pessime che vengono sostituiti con volumi nuovi, libri che non risultano più aggiornati, specie quelli scientifici o di informatica, come pure le guide di viaggio. Anche in questo caso sono sostituiti con altri, non identici ma con lo stesso contenuto e aggiornati il più possibile. Vengono inoltre dismessi libri in cattive condizioni che presentano contenuti vecchi e che non vengono richiesti al prestito da anni. La biblioteca ronchese è anche una testimonianza reale sul territorio di come si possano realizzare iniziative di alto valore sociale in collaborazione tra istituzione e cittadini.
«Abbiamo fortemente creduto nell’idea di dare una seconda vita ai libri che scartiamo – affermano gli operatori – e ciò attraverso la donazione a favore degli istituti scolastici, di una casa circondariale, di una struttura del Servizio sanitario e, anche, a favore di altri enti o associazioni o eventualmente per operazioni di book sharing. In questo modo i volumi che non si presentano in cattive condizioni di salute possono realmente tornare a vivere».—
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