La Biblioteca si fa scappare 3500 libri donati da Semola

Tremilacinquecento volumi di filosofia, storia e politica delle migliori edizioni, libri rari e di pregio raccolti in una vita da Sergio Semola, per anni insegnante al Liceo scientifico Buonarroti, scomparso a 68 anni nell’agosto scorso: un patrimonio di cultura offerto dagli eredi alla Biblioteca comunale di Monfalcone che però se l’è fatto scappare, lasciando che prenda la strada della Repubblica dei ragazzi di Trieste dove è già in corso la catalogazione. La ragione? Lungaggini organizzative. La struttura monfalconese ha lasciato passare dei mesi senza ritirare il lascito, adducendo varie giustificazioni: mancanza di spazio, difficoltà di trasporto. E l’attesa ha indispettito gli eredi che hanno percepito del disinteresse, scegliendo quindi un altro beneficiario. «È una situazione paradossale e assurda - confessa Gianni Maiani, ex sindaco socialista di Monfalcone e amico di Semola -. Devo ammettere che mi sono vergognato della mia città». E dire che solo pochi giorni fa il Comune aveva annunciato orgogliosamente un contributo di 10mila euro da parte della Fondazione CariGo, finalizzato a esaltare «il ruolo sociale e culturale particolarmente rilevante della Biblioteca tanto più ove si considerino l’attuale grave crisi economica e la graduale e generalizzata riduzione delle risorse e delle opportunità di aggiornamento».
La vicenda parte il 5 agosto scorso con la scomparsa di Semola, personaggio di spicco della politica cittadina negli anni ’70 e ’80, già segretario provinciale del Psi, amico personale di molti maggiorenti socialisti di allora tra cui Loris Fortuna. Alla sua morte è stato il cugino Giovanni a dover decidere sulla la sorte della sua splendida biblioteca. Ed è stato Maiani, grande amico di Semola, a dargli l’idea di una donazione a favore dellaBiblioteca di Monfalcone. Sono partiti i contatti: i volumi sono stati offerti alla struttura cittadina con l’unica richiesta di una targhetta che ricordasse il lascito. Subito sono emerse però difficoltà logistiche e per il trasporto dei volumi. «Tanti sono stati - rileva Maiani - i contatti che anch’io ho avuto con l’assessore Benes e i responsabili della Biblioteca. Senza mai arrivare al dunque». Fino a quando Giovanni, onestamente irritato per quei tentennamenti, è entrato in contatto con la Repubblica dei ragazzi. Detto e fatto: nel giro di due giorni i 3500 volumi hanno trovato posto a Palazzo Vivante e attualmente sono in fase di catalogazione, operazione cui collabora lo stesso Maiani. «È stata una grande occasione perduta - conclude l’ex sindaco -. Quei libri di grande valore sono stati snobbati proprio dalla città in cui Sergio ha insegnato per una vita. Questo epilogo non fa onore a Monfalcone».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo