La Brigata continua l’attività di addestramento

La prima pagina del “giallo” sulla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” venne scritta ai tempi del governo Monti. In nome della spending rewiev, lo scioglimento della grande unità dell'Esercito italiano con comando a Gorizia era previsto dal “Piano di revisione dello strumento militare terrestre” e la cura dimagrante avrebbe dovuto essere attuata il 31 dicembre scorso. A livello generale, il riordino prevedeva la riduzione del numero di brigate che, da 11, sarebbero dovute diventare 9 e multi-ruolo. In questo quadro sarebbero sopravvissuti solo i reggimenti della Pozzuolo: il vertice goriziano sarebbe stato decapitato. Mentre i reparti operativi sarebbero passati alle dipendenze della Brigata alpina “Julia” di Udine o della Brigata aeromobile “Friuli” di Bologna, il comando brigata di piazza cesare Battisti e il Reparto comando e supporti tattici di via Trieste sarebbero stati spazzati via. Per venire incontro alle esigenze del personale presente nelle caserme goriziane “Guella” e “Montesanto”, Roma aveva avviato anche dei colloqui per assegnare le nuove destinazioni in base alle esigenze dei militari. Allo stato attuale, per la Pozzuolo l'unica reale “perdita” riguarda il reggimento “Lancieri di Novara” di Codroipo. Il reparto è stato acquisito dalla Brigata corazzata “Ariete”, ma il passaggio sotto il comando di Pordenone era però già previsto e non faceva parte del pacchetto di riorganizzazione generale dell'Esercito. Oltre al Comando Brigata di piazza Cesare Battisti e al Reparto comando e supporti tattici di via Trieste, ad oggi la Pozzuolo conta i reggimenti “Piemonte Cavalleria” (2°) di Villa Opicina, “Genova Cavalleria” (4°) di Palmanova, Lagunari “Serenissima” di Venezia, 3° Genio Guastatori di Udine e Artiglieria a cavallo di Milano, oltre al Museo storico militare di Palmanova. In attesa di notizie certe, il personale militare continua a svolgere le proprie attività di addestramento e non soltanto. In un'ottica di collaborazione con la città, tra le altre cose, la cellula Pubblica informazione ha organizzato nei mesi scorsi la sesta edizione del seminario sulla comunicazione aperto anche agli studenti universitari del polo goriziano e a luglio ha aperto le proprie porte ai giornalisti di Friuli Venezia Giulia e Veneto per una 3 giorni informativa sulle proprie attività addestrative e non soltanto.
Stefano Bizzi
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