La Burgo: «La cartiera di Duino non è in vendita»

Il direttore Cottone: «Risentiamo della congiuntura europea ma le fermate della produzione sono fisiologiche»
sterle trieste 05 05 08 esterno della cartiera burgo fine turno
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DUINO AURISINA. Non ci sono piani di cessione della Cartiera Burgo di San Giovanni, anzi la proprietà, a testimonianza della volontà di radicamento sul territorio, spinge per il progetto del rigassificatore monfalconese. Lo sostiene, nella sua prima intervista in esclusiva, il direttore di stabilimento Bruno Cottone. Ingegnere, qual è la situazione economica e produttiva della Burgo a San Giovanni? «Lo stabilimento produce essenzialmente carte patinate leggere per stampa rotocalco e roto-offset. Rispetto al 2013 il primo trimestre ha registrato un miglioramento sia in termini di volumi che di efficienza del processo produttivo, anche se permane un'innegabile debolezza della domanda. Insomma, Duino, come tutte le cartiere europee, risente dell'effetto della perdurante congiuntura economica»

E sul fronte energetico? «Lo stabilimento è autosufficiente sotto il profilo energetico, grazie a due impianti di cogenerazione che lo alimentano e permettono di vendere l'energia in surplus. Negli ultimi mesi l'andamento del prezzo del kilowattora non è stato compensato da un corrispondente calo del prezzo del metano. Se le condizioni di reddittività della componente energetica si ristabiliranno, allora sarà più rilevante il suo contributo alla sostenibilità delle attività dello stabilimento»

Rispetto agli altri poli, come si inserisce l'attività locale? «A Duino produciamo il patinato leggero utilizzato primariamente nell'editoria settimanale. I nostri clienti sono i principali gruppi editoriali, con cui abbiamo costruito negli anni un rapporto di grande fiducia e vera partnership. Questa filiera, di cui siamo una componente importante, è però inevitabilmente legata alle dinamiche di crescita economica e alla ripresa degli investimenti pubblicitari».

Dopo l'ultimo accordo la riorganizzazione interna ha visto problemi? «Non vi sono attualmente criticità, ma come detto è necessario continuare a prestare grande attenzione all'andamento complessivo dell'economia europea e italiana in particolare».

Due fermate a distanza di un mese hanno allarmato i sindacati... «Si è trattato di un intervento di routine, già attuato in passato. In corrispondenza di festività o particolari momenti dell'anno possono verificarsi giorni di calo fisiologico della domanda e la cosa migliore in questi periodi è fermare la produzione per contenere i costi di esercizio»

S'intravedono spiragli sull'uscita dalla crisi del mercato cartaio? «È presto per dirlo. Il calo della domanda in Europa ha comportato un fenomeno di sovraccapacità produttiva che tutte le grandi aziende, e Burgo tra queste, stanno affrontando con impegno e senso di responsabilità. L'auspicio è che il trend s'inverta e si possa tornare a parlare di ripresa in un arco di tempo ragionevole».

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