“La Carega”, un ritorno al passato strizzando l’occhio all’oggi

In quel quadrilatero già ampiamente affollato da locali di ristorazione che racchiude le Rive e la zona di Cavana e le vie interne che da via Mercato Vecchio-via San Rocco raggiungono piazza Venezia,...

In quel quadrilatero già ampiamente affollato da locali di ristorazione che racchiude le Rive e la zona di Cavana e le vie interne che da via Mercato Vecchio-via San Rocco raggiungono piazza Venezia, ora una nuova apertura con una singolare offerta che non tarderà di evidenziare la sua unicità. Parliamo dell’osteria contemporanea “La Carega”, curiosa proposta ubicata in via Cadorna 9 (angolo via Venezian). La Carega, di proprietà di Francesco Marchetti e Boris Pizzolitto apre oggi i battenti e vuole essere segno di famigliarità e ospitalità casalinga. Coadiuvati in cucina dallo chef Giuseppe Carpanese, proporrà essenzialmente una rivisitata cucina tipica triestina a base di carne. Saranno in tutto sei le persone coinvolte fra cui Sonia, la fidanzata di Boris. Originariamente i vani che ospitano l'osteria erano adibiti a magazzino e deposito di cordami e materiali. In anni a noi più recenti, fino a febbraio del 2015, lo spazio era gestito dal dirimpettaio ristorante che l’ha tenuto solo per alcuni mesi, mentre prima vi operava un negozio di dischi e fumetti specializzati, conosciuto col nome di “Seconda stella a destra”. Il locale si colloca sotto l’imponente palazzo Ivanovich edificato a metà Ottocento e dal 1935 è di proprietà degli armatori lussiniani Martinolich. Ancora ora è in mano alla famiglia che ha dovuto modificare il proprio cognome in Martinolli (e che qui opera come società di gestione proprietà immobiliare). L’edificio ha un vincolo funzionale e quindi è tutelato dalle Belle Arti: infatti, i nuovi gestori de La Carega non hanno potuto modificare alcunché sia nei contenuti esterni che interni. Così, non poteva essere diversamente l’insegna sul portale d’ingresso del pubblico esercizio: un piccolo sgabello, illuminato da una semplice lampadina a filamento. Non solo, anche le sedie che si intravedono dall’esterno nell’incavo delle finestre, nelle semplici e lineari pareti esterne sulla via, per la loro originalità, richiamano l’attenzione del passante. Pure l’arredamento interno è semplice: un ritorno al passato, insomma, dall’arredamento essenziale.

Gianni Pistrini

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