La Carta famiglia fa gola ai supermercati

Cresce il numero di negozi pronti a praticare sconti ai titolari della tessera. Nel 2013 censiti 170 esercizi aderenti al circuito
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. La Regione riapre la corsa agli sconti nei supermercati. Con una delibera approvata nei giorni scorsi la giunta consente di allargare la platea degli esercizi commerciali che potranno applicare i bonus previsti dalla Carta famiglia. L’esigenza di intervenire in modo più incisivo a supporto di chi ha un basso reddito è partita proprio da alcune realtà, come il gruppo Famila e vari negozi del centro commerciale Città Fiera di Udine, che hanno richiesto di poter applicare prezzi ridotti (la norma indica non meno del 5%) per alcuni prodotti a favore di chi beneficia del provvedimento regionale e che quindi dispone della tessera.

Varata la delibera dell’esecutivo, come conferma l’assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca, i punti vendita interessati potranno aprire una convenzione con l’ente, esporre la locandina promozionale e utilizzare il materiale divulgativo. «In questo modo possiamo aumentare il pubblico di beneficiari, dal momento che ci sono esercizi commerciali disponibili - spiega Telesca -. Da parte nostra ci offriamo come soggetto promotore e di regia affinché la rete territoriale possa essere il più ampia possibile».

Le convenzioni sono “non onerose” per la Regione, che quindi non si troverà a gestire aggravi economici sull’operazione. I nuovi punti vendita saranno pubblicati in un elenco visibile sul sito web dell’amministrazione e messo a disposizione del Comuni del territorio. La modulistica per le domande è già presente nell’allegato della delibera ed è consultabile sul portale online, ma presto l’ente provvederà ad emanare un avviso pubblico ad hoc. La norma di riferimento è la legge 11 del 2006 e abbraccia un variegato ventaglio merceologico: in primo luogo i beni di prima necessità come gli alimenti e le bevande analcoliche, ma anche prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale (esclusi però gli articoli di bellezza). Nell’elenco rientrano pure abbigliamento e calzatura, articoli di cartoleria e di cancelleria, i libri scolastici e non e altre tipologie di supporto didattico. Non mancano i medicinali e vari prodotti farmaceutici e sanitari, apparecchiatura compresa; restano fuori – anche in questo caso – i cosmetici.

All’iniziativa, stando ai dati riferiti al periodo gennaio-dicembre 2013, hanno aderito finora 170 punti vendita e la giunta, come si evince nel testo della delibera, ha riscontrato «un ingente numero di acquisti e sconti». La scadenza per le nuove domande è fissata al 31 dicembre 2014; le richieste devono essere inoltrate alla Direzione centrale Salute e politiche sociali. Possono aderire gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio di qualsiasi forma giuridica, purché con sede legale in Friuli Venezia Giulia oppure “con una sede operativa o un’unità di vendita dei prodotti rientranti nelle tipologie previste dal regolamento”. L’iniziativa della Regione è promossa in collaborazione con Confcommercio, Confesercenti, Unione Regionale Economica Slovena, Assomicroimprese, Legacoop, Confcooperative e Agci Fvg.

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