La “Casa del gatto” si farà nei locali del vecchio canile

Francesco Fain
Il nuovo gattile si farà. La giunta ha appena approvato il progetto preliminare per la ristrutturazione degli spazi di via degli Scogli, fino ad alcuni anni fa sede del canile comunale e destinati, nell’arco di qualche anno, a trasformarsi in una moderna “Casa del gatto”. «Un progetto importante perché permetterà di riqualificare un’area oggi degradata, recuperando un complesso che ha più di cent’anni e, soprattutto, ci consentirà di avere una struttura all’avanguardia per l’accoglienza e la cura dei mici», spiega l’assessore al Benessere degli animali, Chiara Gatta.
Il piano preliminare è stato redatto dall’architetto Gianpiero Cesarini, che ha preso in considerazione i fabbricati che si trovano nel lotto adiacente a quello che oggi ospita il “Rifugio gatti” gestito dall’Aipa. Gli edifici sono quelli che nel progetto originario, datato addirittura luglio 1901, erano indicati come “fabbricato per usi diversi” e “stalla di contumacia”. Nel fabbricato che si trova lungo via degli Scogli sarà ricavato il reparto contumaciale, con slot per la degenza di animali ricoverati per motivi sanitari, per i felini in isolamento, per quelli non autosufficienti o quelli che necessitano di cure d’emergenza. Nello stesso edificio sarà ricavato l’ambulatorio veterinario, con bagno e locale di servizio dedicato alle attrezzature necessarie alla pulizia degli slot. Nell’altro edificio, che si trova di fronte all’interno del cortile, si immagina di trovare spazio per i locali destinati alla custodia dei gatti gestiti da Aipa, per i felini da adottare, nonché un’area attrezzata per i cuccioli. Saranno previsti specifici spazi per la custodia degli alimenti e un deposito di prodotti per la pulizia, oltre a una zona destinata al ricovero temporaneo dei mici che purtroppo non ce la dovessero fare.
L’obiettivo, spiega l’assessore Gatta, «è di arrivare entro la fine dell’anno all’approvazione del progetto definitivo-esecutivo, per poi avviare la fase di appalto propedeutica all’affidamento dei lavori. Così come concepito, il gattile sarà una struttura di riferimento per tutto il territorio della provincia». Il progetto consentirà di recuperare un’area a suo modo storica, visto che in quella particella di via degli Scogli si trovava il “canicida comunale” già in una planimetria del 1898, denominata “Grafenberg”, che riportava i toponimi in lingua italiana, tedesca e slovena. Già in un documento del giugno dell’anno prima si faceva riferimento ai “locali ausiliari al cimitero dei bruti”. Nel 1902 fu trasmesso all’ufficio edile il progetto per la costruzione del “cimitero dei bruti”, che prevedeva la casa per il canicida, l’ufficio veterinario, il fabbricato per i locali ausiliari e la stalla di contumacia.
I lavori si conclusero pochi giorni prima del Natale dell’anno dopo, dando all’area l’impatto visivo che conosciamo ancora oggi, nonostante i bombardamenti della Grande Guerra colpirono in maniera seria gli edifici. —
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